Egitto, ultimatum dell’esercito a Morsi

di Mena Grimaldi
 IL CAIRO. Quarantotto
ore per trovare un accordo con gli oppositori. E’ questo il termine che
l’esercito egiziano ha dato al presidente Mohammed
Morsi
.

E’ quanto afferma un comunicato delle forze armate letto alla tv di
stato egiziana. Un annuncio che è stato accolto con un immenso boato da piazza
Tahrir. Le forze armate, dunque, danno 48 ore alle forze politiche per uscire
dalla crisi e si schierano accanto al popolo, sollecitando i manifestanti a
rimanere in piazza fino alle dimissioni di Morsi. L’ultimatum era arrivato
anche dall’opposizione.

“Ha tempo fino a domani, martedì 2 luglio, alle 17, per
lasciare il potere e consentire alle istituzioni di prepararsi per elezioni
presidenziali anticipate. Altrimenti inizieremo una campagna di assoluta
disobbedienza civile”, si leggeva. I manifestanti lunedì mattina hanno
nuovamente preso d’assalto il quartier generale dei Fratelli musulmani al Cairo
prendendo anche un ostaggio, un islamico, all’interno dell’edificio.

La notizia
è stata data da fonti della sicurezza. Poco dopo l’uomo è stato liberato grazie
all’intervento di alcuni abitanti della zona. Intanto è salito a 16 morti
e 781 feriti il bilancio degli scontri legati alle proteste contro il
presidente Morsi.

Lo ha annunciato alla tv di Stato il portavoce del ministero
della Salute, Yehya Moussa. Otto dei
morti sono stati registrati al quartier generale dei Fratelli musulmani al
Cairo, dove nella notte ci sono stati scontri e che stamattina è stato preso
d’assalto da alcuni manifestanti, che lo hanno saccheggiato.

Sulla crisi
in Egitto è intervenuto anche il presidente americano Barack Obama, in visita in Tanzania. Si è detto molto preoccupato
per quanto sta accadendo in Egitto, e ha esortato “alla moderazione tutte le
parti sul campo”.

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