Consorzio idrico, la maggioranza Liguori accusa l’ex amministrazione

di Redazione

 CESA. Com’era prevedibile i nodi relativi al disastroso contratto stipulato dalla precedente amministrazione con il Consorzio Idrico continuano a venire fuori.

Prima il voluminoso carteggio tra Acqua Campania che pretende dal Comune di Cesa i canoni idrici (dal 2011 in poi) che deve pagare il Consorzio al quale, in quanto cattivo pagatore, non è stato mai intestato il contatore ed il Sindaco che contesta tali richieste richiamandosi alla Convezione che venne firmata all’epoca ed alle attuali riscossioni da parte del Citl, poi le richieste del Consorzio stesso che hanno provocato una pronta reazione dell’Amministrazione Comunale.

Infatti, il Consorzio idrico ha chiesto al Comune per il 2011 il pagamento di 2.277 euro per fornitura di acqua alle scuole, al comune ed alle fontane pubbliche. Tale importo è calcolato sulla base di 0,345 Euro a metro cubo, tariffa che è ben più alta non solo di quella che il Comune all’epoca avrebbe pagato direttamente alla Regione (0,182 Euro a metro cubo), ma anche di quella che pagherebbe oggi con l’aumento in vigore da gennaio 2013 (0,237 Euro a metro cubo).Questi soldi però dobbiamo pagarli perché la tariffa venne accettata dal Comune con la Convenzione firmata nel maggio 2010.

L’altra richiesta riguarda invece la compartecipazione del Comune di Cesa, relativamente alla propria quota di partecipazione, al disavanzo del 2011 per un importo di 13.078 euro.Il sindaco ha prontamente risposto di non aver alcuna intenzione di accogliere tale proposta che non ha fondamento giuridico. Infatti l’Assemblea dei soci non ha mai approvato alcun provvedimento di ripiano dei debiti, le operazioni di ripiano non possono prescindere da una seria analisi dei costi con cui l’Ente locale accerta le cause dell’andamento negativo del Consorzio e la responsabilità degli amministratori per “mala gestio”. Inoltre il d.l. 78/2010 all’art.6, comma 19, ha introdotto il divieto per l’ente locale di intervenire a favore delle società partecipate e consorzi laddove questi presentino perdite di esercizio.

La questione non riguarda solo i 13.000 euro per il 2011, ma anche quello che potrà essere addebitato al Comune di Cesa per il 2012 e 2013. Si comprende, quindi, l’estrema delicatezza dell’argomento sul quale l’Amministrazione sta lavorando per superare con la gestione diretta del servizio, costi e sprechi evitabili.

Nonostante sia stato approntato, il nuovo Regolamento per il Servizio idrico comunale non sarà discusso nel prossimo Consiglio comunale, per dare modo alla commissione comunale per i regolamenti che, regolarmente convocata, è andata deserta, di valutarlo preventivamente. Il regolamento è importante perché detta i criteri della gestione in proprio da parte del Comune del servizio idrico che verrà sottratta al Consorzio dal primo gennaio 2014.

La maggioranza consiliare

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