Camorra all’ospedale di Caserta: al lavoro gli 007 del Ministero

di Redazione

 CASERTA. Commissione d’accesso all’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta. Gli investigatori inviati dal ministero dell’Interno stanno verificando possibili infiltrazioni della camorra nella gestione del presidio. Un provvedimento grave, forse il primo del genere in Italia che riguardi un ospedale.

Nel mirino gli appalti per i lavori all’interno della struttura e l’acquisto di materiale sanitario e per gli uffici amministrativi. L’ospedale civile di Caserta è da tempo sotto i riflettori della Dda di Napoli e della Procura di Santa Maria Capua etere su possibili ingerenze dei Casalesi nella vita dell’azienda. Qualche mese fa, non appena eletta, la senatrice Rosaria Capacchione del Pd ha presentato una dettagliata interrogazione con la quale chiedeva l’invio della commissione d’accesso e il commissariamento dell’ospedale.

“La più importante realtà sanitaria dell’intera provincia di Caserta, – faceva sapere Capacchione – negli ultimi anni è stata oggetto dell’attenzione della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, e delle Procure di Napoli e Santa Maria Capua Vetere, in merito a procedure di nomine e di affidamento dei servizi. Nell’ultima inchiesta si ipotizza la turbativa d’asta aggravata dal metodo mafioso, nell’ipotesi che servizi e forniture siano nelle mani di imprese collegate al clan dei Casalesi”.

“Con l’interrogazione presentataal Ministero dell’Interno –proseguiva la senatrice – sichiede quali azioni sono state intraprese per impedire che elementi della criminalità organizzata possano gestire appalti e servizi pubblici di primaria importanza, anche alla luce delle dichiarazioni fornite da collaboratori di giustizia”.

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