Capacchione: “La camorra casalese e’ ancora viva”

di Redazione

Rosaria CapacchioneCASAL DI PRINCIPE. “Prima la strana rapina (una gambizzazione mascherata?) a danno dell’ex sindaco di Casapesenna, poi l’atto vandalico a Teano: chi si era illuso che la camorra casalese fosse stata sconfitta ora è costretto a ricredersi”.

Sono due episodi tanto gravi che, per la senatrice del Partito Democratico, Rosaria Capacchione, impongono una riflessione e l’intervento del ministro dell’Interno.

“Il gesto intimidatorio e mafioso avvenuto sui terreni di Libera ai danni della Cooperativa Terre di Don Peppe Diana – scrive Capacchione sul suo blog – è solo l’ultimo di una lunga serie e purtroppo non credo sarà l’ultimo. Proprio per questo motivo non dobbiamo far mancare la nostra vicinanza alla cooperativa intitolata a don Peppe Diana, anzi invito la popolazione di Casal di Principe a stringersi ancor più ai volontari di Libera e al loro lavoro quotidiano”.

“Almeno un paio di volte l’anno – aggiunge la senatrice-giornalista – siamo abituati a vedere atti di vandalismo, autentiche intimidazioni camorristiche sui terreni che lo Stato ha sottratto alle mani dei clan e ha affidato a quelle di centinaia di ragazzi che ogni giorno su quegli stessi terreni portano la loro fatica e il loro sudore, per produrre frutti ormai conosciuti in tutta Europa. Due anni fa, proprio a Casal di Principe, sempre in questo periodo, fu distrutto l’impianto di irrigazione, infilata colla nel lucchetto del portone, così come un anno fa a inizio estate fu dato fuoco ai campi di grano sulle terre confiscate a Pignataro”.

“Si sappia, però, – conclude Capacchione – che i frutti delle terre confiscate non si fermeranno. Si moltiplicheranno anzi i ‘pacchi alla camorra’, confezionati con i prodotti delle terre restituite allo Stato, che ormai esportati ovunque, saranno il marchio di questa rinascita”.

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