Contrabbando di liquori, sgominata organizzazione a Napoli

di Redazione

 NAPOLI. I finanzieri del comando provinciale della Guardia di Finanza di Napoli, nell’ambito dell’operazione “Dionisio by Romania”, hanno scoperto una colossale frode fiscale sul contrabbando di prodotti alcolici nell’intero territorio dell’Unione Europea e sul riciclaggio di ingenti capitali, per conto di famiglie malavitose.

L’attività illecita era gestita da un sodalizio criminale, facente capo ad un gruppo imprenditoriale napoletano, considerato uno dei più importanti operatori nazionali, specializzato nel “import-export” di prodotti alcolici. In particolare, l’organizzazione criminale è riuscita ad immettere in commercio, in tutta l’Europa, prodotti alcolici di contrabbando servendosi di società e soggetti stranieri compiacenti, che offrivano loro la propria collaborazione tecnico-logistica per aggirare i controlli delle autorità doganali e di polizia.

La disamina della contabilità e dei flussi finanziari delle società oggetto di indagine ha consentito di ricostruire una struttura organizzativa che poneva in essere fittizie esportazioni e cessioni intracomunitarie di prodotti alcolici, successivamente rivenduti in paesi diversi da quelli di formale destinazione ovvero di prodotti “reintrodotti” in contrabbando in Italia, con evasione delle accise e dell’imposta sul valore aggiunto.

Gli autisti delle autobotti adibite al trasporto dei prodotti venivano addirittura impiegati quali “spalloni” per inviare i compensi illeciti (sotto forma di denaro contante) ai fornitori italiani. La ricostruzione delle operazioni contabili illecite è stata resa difficoltosa dal comportamento fraudolento posto in essere dai soggetti indagati, i quali spesso hanno occultato e/o distrutto la documentazione amministrativo-contabile delle società, creando notevoli ostacoli alle attività ispettive.

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Tuttavia, attraverso analitici controlli effettuati sul territorio nonché l’utilizzo delle indagini finanziarie, si è giunti alla ricostruzione analitica del sistema di frode, che ha originato un’evasione fiscale per oltre 64 milioni di euro ed un avvenuto contrabbando di oltre 4 milioni di litri di prodotti alcolici.

Alle 38 persone fisiche ed ai rappresentanti delle 24 aziende a vario titolo coinvolte è stata contestata l’appartenenza ad associazione a delinquere finalizzata al contrabbando di prodotti alcolici, all’evasione di accisa, al riciclaggio, all’utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti.

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