Cibi scaduti e avariati nelle mense: indagati imprenditori e dirigenti Asl

di Redazione

 NAPOLI. Sei persone, tra imprenditori, dirigenti sanitari ospedalieri e ausiliari sanitari, sono state raggiunte da misure cautelari per reati contro la pubblica amministrazione nella fornitura a mense scolastiche e ospedaliere.

I provvedimenti (arresti domiciliari, obblighi di dimora e sospensione dai pubblici uffici) riguardano le accuse di associazione per delinquere, corruzione, truffa, frode nelle pubbliche forniture, falso e turbata libertà degli incanti. L’operazione è scattata martedì mattina, al termine di indagini coordinate dalla Procura diNapolie condotte dai carabinieri del comando provinciale e del Gruppo tutela per la salute.

Tra i destinatari delle sei misure cautelari, c’è anche un direttore sanitario di un ospedale della provincia di Napoli, raggiunto da un obbligo di dimora. L’arresto domiciliare e tre obblighi di dimora hanno colpito i quattro appartenenti – tre titolari e un impiegato – ad una ditta che opera nel settore della refezione. Un ausiliario ospedaliero è stato invece sospeso dal pubblico esercizio.

45 le persone indagate. Tra queste, sette amministratori pubblici in carica o decaduti dalla stessa di comuni del Napoletano, del Salernitano, dell’Avellinese e della provincia di Potenza, il direttore sanitario di un altro ospedale della provincia di Napoli, un coordinatore e due dipendenti di un’Asl del Napoletano, un coordinatore di direzione sanitaria e tre medici della provincia di Napoli.

Eseguite anche 53 perquisizioni personali e domiciliari nei confronti di persone fisiche o giuridiche e in enti pubblici e locali. Secondo gli inquirenti, gli indagati avevano dato vita a un’associazione per delinquere che, dal 2009, si era resa protagonista di numerosi reati contro la pubblica amministrazione, riconducibile ad una società, la Puliedil srl, che opera nel settore delle mense scolastiche e ospedaliere.

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Un sistema che avrebbe beneficiato della compiacenza di amministratori locali, al momento dell’aggiudicazione degli appalti, e di funzionari sanitari delle Asl, che non avrebbero compiuto gli accertamenti nei confronti della società. In particolare, alla fine sarebbero stati somministrati alimenti e prodotti diversi, per quantità e qualità, diversi da quelli stabiliti nelle gare d’appalto ad alunni delle scuole e degenti di strutture ospedaliere. In alcuni casi sarebbero stati distribuiti cibi scaduti o avariati in scuole materne e istituti per anziani.

“Il clima di favoritismo in cui si muovevano gli imprenditori indagati e l’accordo criminoso raggiunto tra questi ultimi e i pubblici funzionari coinvolti, hanno permesso la creazione di un indotto perverso e oltre modo pericoloso, soprattutto in tema di un servizio che prevede la somministrazione di alimenti, anche in considerazione del fatto che i destinatari dei prodotti alimentari erogati dalla società in questione erano (e sono) alunni delle scuole e degenti di strutture ospedaliere”, scrive il procuratore aggiunto Francesco Greco.

I carabinieri hanno effettuato un blitz anche a Capriall’interno dell’ospedale, perquisendo uffici e strutture a disposizione del personale sanitario.

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