Camorra e scommesse, raffica di perquisizioni in cinque regioni

di Redazione

 NAPOLI. Un centinaio di perquisizioni e una serie di sequestri sono stati eseguiti dalla Guardia di Finanza in altrettanti centri di scommesse e agenzie di gioco in Campania, Lazio, Piemonte, Puglia e Calabria, nell’ambito di un’indagine coordinata dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia sul clan dei casalesi.

L’operazione vede coinvolti oltre 300 militari del comando provinciale della Guardia di Finanza diCaserta, dei Reparti speciali dello Scico e del Nucleo speciali frodi tecnologiche. La rete telematica illecita di scommesse, attiva da qualche anno e che proprio nelle ultime settimane, in occasione della Confederations Cup, ha registrato un enorme incremento delle scommesse illegali, è stata completamente mappata grazie all’applicazione di tecniche innovative investigative informatiche degli specialisti del Nucleo speciale delle Fiamme Gialle. Controlli nelle province di Napoli, Caserta e Salerno, arrivando alle province di Latina, Foggia, Barletta, Crotone e Torino.

Secondo la Procura diNapolinegli ultimi due anni ci sono state scommesse illecite per oltre 10 milioni di euro ”con lucrosi e soprattutto stabili guadagni per l’organizzazione criminale”. E’ quanto emerge dall’indagine che ha portato oggi all’esecuzione di oltre 100 perquisizioni in centri scommessi ritenuti legati ai Casalesi in diverse regioni.

Le indagini riguardano i reati di associazione per delinquere ed esercizio abusivo di scommesse su competizioni sportive ed hanno ad oggetto una vasta rete telematica di scommesse su eventi sportivi di vario genere riferibile al clan dei Csalaesi, parallela a quella legalmente autorizzata, in grado, tra l’altro, di pagare ai vincitori somme di denaro anche oltre la soglia prevista dalla normativa antiriciclaggio senza lasciare apparente traccia.

La rete telematica illecitaè stata costantemente ‘mappata’ grazie alla applicazione di innovative tecniche investigative informatiche da parte degli specialisti del nucleo speciale Frodi tecnologiche della Guardia di Finanza.

E’ emerso, come sottolinea il procuratore aggiunto di Napoli, Francesco Greco, ”che, al fine di aumentare ulteriormente gli illeciti guadagni, i gestori del sistema, al momento del risultato, simulavano, attraverso l’alterazione di giocate precedentemente effettuate, l’esistenza di un numero di vincitori superiore a quello reale, riducendo in tal modo in maniera artificiosa, la consistenza del montepremi visibile sulla rete e truffando gli scommettitori risultati vincitori”.

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