Protezione Civile, polemica su carenza di mezzi

di Antonio Arduino

 AVERSA. E’ polemica per la nomina del tenente della polizia municipale in pensione Salvatore Tinto quale coordinatore del nucleo della Protezione civile aversana.

Ad accenderla non è la figura dell’ex vigile urbano, apprezzato per le qualità morali e le capacità professionali sempre dimostrate negli anni di servizio prestato nel corpo, ma quanto scritto nel comunicato stampa che ne ha ufficializzato la nomina in cui si afferma che, insieme al collaboratore Umberto Cesaro, anch’egli vigile urbano in pensione, la scelta del sostituto del coordinatore dimissionario Antonio Esposito sarebbe stato fatta individuando i due ex vigili tra i volontari iscritti alla protezione civile.

Un’affermazione che sarebbe vera solo per Cesaro, entrato a far parte del nucleo nei primi mesi del 2013, subito dopo il pensionamento, mentre non esisterebbe, almeno negli ultimi anni, alcuna traccia della presenza di Tinto nei registri della Protezione civile. Un particolare confermato dall’ex coordinatore che spiega le ragioni delle dimissioni come una precisa volontà di dare una scossa all’amministrazione che avrebbe calpestato la dignità degli operatori, dimenticando che si tratta di volontari che impegnano gratuitamente il proprio tempo libero, anteponendo le necessità di servizio alle esigenze di famiglia e sacrificando anche lo stipendio.

“Come è accaduto in occasione dell’ultimo servizio che avremmo dovuto effettuare e che, in pratica, è stata la goccia che mi ha fatto decidere di rassegnare le dimissioni”, dice Esposito, ricordando l’episodio.“E’ stato – racconta – in occasione delle manifestazioni in calendario nel mese di maggio. Era un sabato, dovevano effettuare un servizio che fu rimandato a nostra insaputa, così quando arrivai con i miei tredici uomini non c’era niente da fare. Si scusarono per non averci avvisato e approfittando dell’occasione ci informarono che la manifestazione sarebbe stata effettuato il sabato successivo. Naturalmente ci presentammo alla nuova data ma la manifestazione era stata ancora rimandata senza che ne fossimo stati informati”.

“Chiamai telefonicamente il segretario del sindaco per protestare sul comportamento tenuto nei confronti del nucleo composto da volontari che per effettuare il servizio avevano dovuto prendere un giorno di ferie al lavoro, rimettendoci anche di tasca, ma – ricorda Esposito – fu inutile. Mi rispose che sapeva che la manifestazione era stata rinviata alla domenica successiva ma niente a nostro riguardo”.

“A questo punto i ragazzi presero degli impegni per la domenica successiva cosicché – continua l’ex coordinatore – quando il sindaco mi chiese come avrei organizzato il nucleo per la domenica risposi che non avevo disponibilità di uomini per assicurare il servizio. La risposta che arrivò mi fece decidere di rassegnare le dimissioni per tutelare la mia dignità, guadagnata in oltre trent’anni di servizio nella polizia penitenziaria”. “Ma – conclude Esposito – quella risposta è stata solo l’ultima goccia”.

Perché la sensazione che la Protezione civile fosse trascurata dall’amministrazione per Esposito era stata già dimostrata in più occasioni. Due in particolare: una quando era stato deciso di assegnare il piano rialzato della caserma in disuso della polizia municipale di via Caruso all’ufficio acquedotto e non alla protezione civile, disinteressandosi delle esigenze del nucleo che aveva necessità di essere collocato al piano basso per poter utilizzare i mezzi di soccorso di cui dispone che pesano decine di chilogrammi. Cosicché, mancando la struttura di un montacarichi, devono essere portati a braccia dal primo piano, cosa non facile né agevole, per essere caricati sugli automezzi. L’altra relativa proprio agli automezzi la cui efficienza e possibilità di utilizzo è limitata da mesi per piccole e grandi avarie, segnalate da Esposito ma non risolte.

“La Punto – dice l’ex coordinatore, confermando quanto era stato riferito da altri operatori – ha un problema alla frizione che ne limita l’efficienza. Il fuoristrada ha un foro nel serbatoio destinato a contenere l’acqua necessaria a spegnere piccoli focolai d’incendio e il mezzo grande, quello che ci fu dato dalla Regione e che è dotato di strumentazione adatta anche ad aprire un’autovettura schiacciata a seguito di un incidente stradale così da consentire l’estrazione di persone eventualmente rimaste bloccate, è fuori uso da mesi e giace inutilizzabile parcheggiato nel comando dei vigili urbani in via Almirante”.

Questa ed altre piccole manifestazioni di disinteresse per il nucleo come la mancata sostituzione delle divise e il mancato acquisto di magliette con il logo comunale, di cui i volontari si sarebbero comunque dotati a proprie spese, avrebbe inciso sul morale dei volontari, al punto da far decidere a molti di lasciare il nucleo che è stato un fiore all’occhiello per la città.

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
RedazioneWhatsappWhatsApp
Condividi con un amico