Nobis: “Non ci sono posizioni trasversali in Noi Aversani”

di Redazione

 AVERSA. Ho letto in un articolo in cui si parla di un manifesto predisposto di recente dai Gd, a mó di ironica protesta nei confronti del sindaco per alcune promesse che non sarebbero state mantenute, che si fa anche una disamina dello stato attuale dei gruppi consiliari, …

… ipotizzando delle dinamiche che ritengo essere frutto di errate congetture, almeno per quanto concerne il gruppo Noi Aversani, di cui faccio parte. Ebbene, proprio perchè è mia abitudine avere un riscontro diretto con gli interlocutori prima di fare delle affermazioni, mi domando, forse ingenuamente, come si possano scrivere certe parole e giungere a determinate conclusioni senza mai aver interloquito con gli interessati, facendo solo una serie di ipotesi prive di qualsivoglia dato empirico!? Invero, da quanto mi risulta, nel gruppo Noi Aversani c’è da sempre una gran voglia di impegnarsi nelle vicende che riguardano la città e nel dare risposte concrete ai tanti problemi dei cittadini.

Abbiamo, oltre alle nostre professionalità, risorse e numeri non indifferenti da mettere in campo che, forse, oggi, sono ancora sottosfruttate ma che potrebbero, invece, se spremute a dovere, dare il giusto senso e merito al ruolo che il corpo elettorale ci ha affidato, evidenziando pregi e responsabilità.

Indubbiamente, il fatto che alcuni di noi lavorino senza essere sotto i riflettori e senza balzare quotidianamente agli onori della cronaca, puó indurre in errore il cittadino disattento, non permettendogli di comprendere quanto realmente venga fatto, e che magari affidandosi ciecamente a quanto legge per conoscere le evoluzioni della politica, proprio dalla stampa, come nel caso di specie, è confuso più i quanto egli stesso già non sia.

Voglio solo ricordare come nella vicenda inerente l’istituendo Tribunale di Napoli Nord sono stato, forse, il solo rappresentante dell’amministrazione a scendere pubblicamente in campo per spiegare ai tanti colleghi avvocati e cittadini intervenuti ad un convegno appositamente organizzato qualche mese fa, presso il Centro Culturale Caianiello, quale fosse la reale situazione dopo la cancellazione delle tante sezioni distaccate, controbattendo con i fatti e i documenti alle, allora quasi irridenti, affermazioni dei senatori e parlamentari intervenuti, oltre che di qualche esponente dell’odierna opposizione.

Non foss’altro per l’onere che incombe su noi amministratori di dare risposte ai dubbi dei cittadini. Oggi, d’altronde, è palese che tutti ambiscano a mostrarsi protagonisti del risultato ottenuto, salendo sul carro dei vincitori, ma quanto si doveva dire è stato, a suo tempo, detto senza timore di smentite, e ora penso piuttosto a godere del risultato, soprattutto in termini professionali.

Certo, come in ogni “famiglia” che si rispetti, anche nel nostro gruppo ci sono sfumature sbiadite, che riscontro soprattutto in termini di comunicazione ed informazione attinenti agli aspetti operativi del gruppo, in ordine ai quali io personalmente ritengo di non ricevere il giusto apporto per svolgere al meglio il mio ruolo di consigliere e, per i quali, sebbene lo abbia più volte rappresentato senza alcun problema al sindaco, ritengo opportuno fare immediate riflessioni.

Ma di qui a parlare di posizioni trasversali al gruppo penso si trasmetta al lettore un messaggio poco attinente alla realtà, per non dire errato. Far parte della maggioranza significa essere dalla parte della città nel modo più concreto possibile, seguire delle scelte di gruppo pur continuando a pensare sempre con la propria testa per ogni decisione da prendere, al solo scopo di offrire il massimo contributo e senza mai tradire coloro che ci hanno affidato un mandato così importante e colmo di responsabilità.

Metaforicamente, credo che far parte di una squadra significhi avere un ruolo preciso e concreto, di partecipazione a qualsiasi fase di “gioco”, che possa aiutare ad ottenere un risultato positivo. Ciascuno, peró, va concretamente impegnato in campo e non solo sulla carta, perché i problemi sono tanti e tutti noi abbiamo conseguito, per volontà del popolo, il diritto di partecipare alle decisioni e alle sorti della città.

Quello del consigliere comunale è uno dei pochi casi in cui, a mio avviso, non vale il motto ‘tutti sono utili ma nessuno è indispensabile’, perché è il popolo che ci ha conferito il mandato di partecipare ad ogni processo amministrativo, soprattutto nella sua fase germinale, e non solo nelle fasi postume. Del resto, se non ricordo male, il nostro slogan elettorale, nel quale abbiamo fortemente creduto, è: partecipazione è libertà.

Sperando, dunque, di aver sedato i dubbi inerenti al gruppo del quale faccio parte, e soprattutto sulle mie determinazioni, confido che si possa migliorare ed eliminare queste imperfezioni dovute, forse, alla fase di rodaggio di questo primo anno di consiliatura.

Nico Nobis

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