Movida, i residenti chiamano in causa anche Berlusconi

di Antonio Arduino

 AVERSA. Il Comitato spontaneo dei residenti di via Seggio alza il tiro. Per ottenere un intervento immediato, capace di arginare le conseguenze della movida in via Seggio e nell’intera città, dopo aver chiamato in causa la presidente della Camera, Laura Boldrini, chiede aiuto al leader del partito più di maggior peso nell’equilibrio politico nazionale, Silvio Berlusconi.

“Gentile presidente, – esordisce la mail trasmessa all’ex premier – Le scrivo, da Aversa, a nome del Comitato per la vivibilità del centro storico, via Seggio, piazza Marconi e degli abitanti di via Michelangelo e di tutti quei cittadini aversani vittime della movida selvaggia che negli ultimi mesi si e’ sviluppata in modo esponenziale, senza pianificazione e regolamentazione”.

“Gli aversani che subiscono, loro malgrado, gli effetti negativi dello sviluppo sfrenato della liberalizzazione dei locali di somministrazione di cibi e bevande, che non coniuga affatto gli interessi, seppur validissimi in questo tempo di crisi, della funzione imprenditoriale con la sicurezza della componente antropico-residenziale. di chi abita nelle zone della movida, vivono in un girone dell’inferno”, continua la nota.

“Le strade cittadine sono assediate dalla movida. Nei giorni di giovedì, venerdì sabato e domenica – prosegue – sono assaltate e devastate dall’anarchica, eversiva e feroce presenza di un popolo notturno proveniente per lo più dall’hinterland di terra di lavoro e dal napoletano che causa degrado urbano, inquinamento acustico, risse continue, invivibilità e assenza di sicurezza, problemi di ordine pubblico”.

“L’amministrazione – ricorda la nota – se da un lato, con diverse ordinanze sindacali, ha disciplinato gli orari di emissione di musica ore 24 di chiusura dei locali entro le ore 2 e l’occupazione del suolo pubblico, dall’altro non dispone forse degli strumenti finanziari ed economici necessari ad una pianificazione e ad una regolamentazione completa delle problematiche legate alla movida. Per ragioni esemplificative Le comunico che abbiamo in via Seggio nei week-end una ztl senza un sistema di videosorveglianza, controllata soltanto da un esiguo numero di vigili, in quanto la loro pianta organica e’ ridotta a soli 70 elementi, impegnati con alto senso del dovere nell’espletamento del loro lavoro, con molteplici mansioni ma con grandi difficoltà perché il nostro territorio è vasto e complesso. quindi l’organico di polizia municipale, nonostante gli sforzi degli agenti, non è sufficiente da solo ad arginare il fenomeno della movida. Risse , microcriminalità, inquinamento acustico, degrado, comportamenti scorretti di avventori che come un’orda selvaggia s’impossessa della città devastandola”.

“Gentile presidente – continua la mail – La preghiamo d’intervenire attraverso la sua sapiente e saggia capacità di mediazione presso il Prefetto, il Presidente della provincia, il Sindaco, affinché sia operante realmente un comitato di interforze a controllo del nostro territorio già così squarciato e martoriato da problematiche sociali e criminali”.

“Le chiediamo inoltre, signor Presidente, di intercedere con il suo ineluttabile carisma, per quanto è in suo potere, affinché – prosegue la mail – l’amministrazione comunale attui l’imposizione dei vincoli numerici degli esercizi di somministrazione di cibi e bevande, previsti dal legislatore in caso di saturazione del territorio, che causa rischio per la sicurezza e l’ordine pubblico, produce inquinamento acustico e impossibilità, da parte dei residenti e degli stessi avventori che stazionano in centinaia in strada, ad essere raggiunti dai mezzi di soccorso”.

“Salvi le nostre vite ! Ci assicuri la vivibilità, ci dia il potere di liberamente disporre delle nostre residenze, di uscire ed entrare dalle nostre abitazioni, senza il pericolo che uno sballato dall’alcool o da qualunque altra cosa possa provocare fatti criminosi, come già accaduto. Siamo asserragliati nelle nostre case perché ci viene negato il diritto di circolazione e soggiorno, il diritto alla salute, al riposo notturno, quello di poter disporre liberamente delle nostre residenze. Siamo elettori e non dissidenti dello stato. perché dobbiamo sentirci condannati ad un soggiorno coatto e alle conseguenze di un coprifuoco imposto da prepotenti e vandali?Dica Lei, presidente, se questa è vita!”, conclude la mail.

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