L’opera di Cimarosa a Spoleto

di Nicola Rosselli
 AVERSA. Ad Aversa
oramai dimenticato, con un Festival che non si tiene da due anni e una casa
natale che, inspiegabilmente, non si riesce a ristrutturare, moderna tela di
Penelope.

Il genio dell’opera buffa, il principe del ‘700 musicale mondiale,
quel Domenico Cimarosa che avrebbe potuto fare la fortuna di qualsiasi città in
cui fosse nato (ad eccezione di Aversa, a quanto pare), nella sua città in un paio
di anni, dopo un ripescaggio grazie alla precedente amministrazione, sembra
essere caduto nuovamente nell’oblio. Meno male, però, che il mondo non è solo
Aversa ed ecco, allora, che troviamo tracce del nostro illustre concittadino tra
i primi e più importanti appuntamenti del Festival dei 2 Mondi 2013: il debutto
carico di successo di “Il matrimonio segreto”.

L’opera di Cimarosa è
stata presentata nel delicato e filologicamente curatissimo allestimento di
Quirino Conti con i bellissimi costumi del grande
maestro Piero Tosi. Palcoscenico d’eccezione quello del teatro Caio
Melisso, nella piazza centrale di Spoleto, proprio di fianco alla cattedrale,
una sala ottocentesca portata a nuova vita dai recenti restauri resi possibili
dalla mecenate Carla Fendi e dalla sua Fondazione. Parrucche, ciprie, candele,
specchi. E sotterfugi amorosi.

Fu tale il successo de “Il matrimonio segreto”,
nel 1792 a Vienna, in occasione della prima, che l’imperatore Leopoldo II,
oltre a non addormentarsi durante la rappresentazione come accadeva per le
altre opere, impose il bis dell’intero spettacolo.

L’opera, amata da Stendhal,
ebbe la stessa sorte del Barbiere di Paisiello: fortunata in vita, venne poi
dimenticata. Sabato scorso è risalita dalla corrente dell’oblio al Festival di
Spoleto, con Ivor Bolton alla guida dell’Orchestra del Petruzzelli di Bari, e,
come già detto, Quirino Conti, architetto, scenografo, studioso di moda e ora
al debutto come regista d’opera.

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