Ctp, Sagliocco invia gli atti alla Procura

di Redazione

 AVERSA. Il sindaco Giuseppe Sagliocco ha inviato alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere un provvedimento del dirigente dell’ufficio urbanistica, Alessandro Diana, in merito alla questione Ctp.

“Si tratta – ha spiegato il primo cittadino di Aversa – del permesso a costruire rilasciato alla società ‘Paca srl’ nell’area ex Ctp di piazza Crispi. Nonostante siamo convinti della correttezza e della bontà del procedimento amministrativo, ho preferito mettere un punto alle polemiche che si stanno susseguendo inviando tutti gli atti alla Procura della repubblica di Santa Maria Capua Vetere. Saranno le autorità competenti a pronunciarsi sulla leicità del provvedimento”.

Lo scorso mese di aprile Sagliocco chiuse transattivamente la vicenda dell’ex deposito del Ctp di piazza Crispi. Con la transazione sono stati cancellati tutti i contenziosi compreso quello con il quale si richiedeva il danno emergente e il lucro cessante per oltre due milioni di euro; è stata accettata la legittimità della realizzazione del manufatto di proprietà del comune che ospita l’ufficio urbanistica e, in prosieguo, anche il Suap a fronte della conferma della concessione edilizia che era stata rilasciata dalla precedente amministrazione e che era, poi, decaduta.

Inoltre, la Pa.Ca. provvederà alla sistemazione di piazza Crispi con la realizzazione di pavimentazione, dell’impianto di illuminazione e dell’impianto di raccolta di smaltimento delle acque meteoriche, di un parcheggio di circa 60 posti auto e arredo urbano per un importo di 122mila euro completamente e carico della ‘Pa.Ca.’ stessa.Un ottimo risultato per l’amministrazione Sagliocco relativamente ad una vicenda che è finita senza danni economici e giudiziari per il Comune di Aversa.

La storia parte da lontano. Con contratto a rogito del notaio Vincenzo Romano, in data 22.01.1883, il Comune di Aversa concedeva in uso alla società ‘Anonyme des Tramways’ alcune strade per impiantare una rete di collegamento tra la città di Aversa ed i centri limitrofi, fino ad arrivare a Napoli. All’articolo vigesimo secondo del predetto contratto, veniva, tra l’altro, stabilito che “dopo sessanta anni della concessione restino di proprietà del comune i materiali fissi, la stazione, il magazzino e tutt’altro inerente il servizio”.

A seguito dell’intervenuta dismissione dell’attività esercitata dalla Actp, già Tpn, la struttura con le relative pertinenze ed accessori, sita in piazza Crispi, già adibita a deposito, veniva posta in vendita dalla relativa Azienda. Un’attività che non poteva essere portata avanti perché l’impianto di piazza Crispi era di proprietà del Comune di Aversa. Non a caso, nell’anno 1999, a seguito della copiosa corrispondenza intercorsa tra il Comune e l’Actp, con deliberazione consiliare, adottata nella seduta del 4 febbraio 1999, rettificata con successivo atto del 23 febbraio, veniva espressa l’intenzione di acquisire al patrimonio comunale l’immobile in argomento, previo accertamento della titolarità del diritto di proprietà attraverso l’esame del titolo di provenienza.

Per dare esecuzione a quest’ultimo provvedimento, con deliberazione di giunta del 17 giugno 1999, veniva conferito all’avvocato professor Antonio Romano il più ampio mandato per la rivendicazione dei diritti del Comune nei confronti della Actp. Veniva intentato apposito giudizio innanzi al giudice ordinario che dichiarava la giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo.

Il Comune, quindi, proponeva ricorso dinanzi al Tar Campania che, però, in sede cautelare, non accoglieva l’istanza di sospensiva, esprimendo dubbi sia sulla giurisdizione del tribunale adito sia sulla sussistenza del diritto del Comune.

Partendo da questo assunto, l’amministrazione comunale di Aversa prese atto di ciò cercando di riportare nel patrimonio del Comune quanto più possibile. Da qui una transazione con l’Actp del 2003 nella quale all’Ente è stato riconosciuto il diritto su una parte del suolo su cui è stato realizzato il Suap. L’altra parte doveva essere utilizzata dall’azienda di trasporto per realizzare parcheggi sotterranei per 500 posti e riutilizzare quell’ecomostro da archeologia industriale rappresentato dal palazzo degli uffici. Il Comune concesse il titolo edilizio prescritto. Successivamente la Ctp non portò a definizione le opere assentite, chiede la concessione di una proroga che, però, il Comune non conferì.

Tale vicenda è stata foriera di un ricorso dinanzi al Tar e due giudizi pendenti dinanzi al giudice ordinario. Tra questi c’è il contenzioso tra Ctp e Pa.Ca., per il quale il Ctu del tribunale monocratico di Aversa ha individuato un lucro cessante sofferto dalla Pa.Ca. quantificato in 2 milioni e 618mila euro. La Pa.Ca., infatti, è la società che avrebbe dovuto realizzare, in piazza Crispi, le opere presso la struttura ex sede della Ctp.

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