Cagnetta sanguinante al Parco Argo: non era “stupro”

di Antonio Arduino

 AVERSA. Buone notizie per le migliaia di cittadini preoccupati per le sorti della cagnetta di quartiere che avevano espresso sconcerto e preoccupazione per quello che era parso un inspiegabile episodio di violenza messo in atto a danno del grazioso animale accudito da tanti cittadini del Parco Argo di Aversa.

Quello che era sembrato, in un primo momento, il risultato di una violenza sessuale, prodotta artificialmente all’animale, altro non era che un episodio naturale. Una perdita di sangue provocata da normali mestruazioni, dovute probabilmente a un residuo di ovaie rimasto in sede nel corso dell’intervento di sterilizzazione effettuato sull’animale randagio. E’ quanto affermato, in via ufficiosa, dai sanitari dell’ospedale veterinario del “Frullone” di Napoli, dove la cagnetta è stata portata per gli esami e le cure del caso.

“Anche se aspettiamo conferma della presenza del residuo di tessuto ovarico dalla ecografia che sarà praticata nei prossimi giorni, è già possibile affermare con certezza che non c’è stata alcuna violenza a danno della cagnetta, ma che si è trattato di una emorragia naturale”, riferiscono, aggiungendo che l’animale sta bene e che quanto prima sarà riconsegnato al servizio veterinario di Aversa dove sarà possibile adottarlo, se ce ne fosse richiesta.

Soddisfatto della conclusione della vicenda il consigliere comunale Paolo Santulli che, su sollecitazione di preoccupatissimi cittadini, aveva allertato il servizio veterinario dell’Asl affinché soccorresse la cagnetta, chiedendo alle forze dell’ordine di fare il possibile per individuare gli autori di quello che alcuni tra i soccorritori dell’animale ritenevano potesse essere un atto di assurda violenza realizzato da squilibrati. Perché, se così fosse stato, c’era il timore che gli autori, persone evidentemente instabili, potessero trasferire su esseri umani le fantasie di una psiche malata.

Il servizio video del 27.07.13

“Per fortuna nulla di tutto questo. Nessuna violenza, nessun violentatore e soprattutto nessuno squilibrato in circolazione”, ha commentato Santulli, tirando un respiro di sollievo, nell’apprendere l’esito del controllo clinico fatto al Frullone. “Da animalista convinto –aggiunge – sono felice che sia stato tutto un equivoco creato dalla concitazione del momento di chi ha visto la cagnetta dibattersi in una pozza di sangue in apparenza inspiegabile”.

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