Alimentazione e Sport: incontro dei giovani trentolesi

di Redazione

 TRENTOLA DUCENTA. Continuano le attività dell’associazione “Giovani di Trentola Ducenta”. “Alimentazione e integrazione nello sport” è stato il tema dell’incontro tenutosi sabato sera.

A fare gli onori di casa il presidente Salvatore Milo, che ha commentato: “Tanti anni di impegno insegnano che i problemi, se affrontati con tenacia, trovano sempre la ragionevole soluzione. Per fare questo è necessario, prima di tutto, saper ragionare con noi stessi, con il nostro corpo, con la nostra salute, quindi rapportarsi a e quella degli altri, questo ci ha portati a dibattere il tema, così attuale come la corretta alimentazione, solo con una corretta cultura dell’alimentazione, potrà esserci corretta integrazione nello sport, la cultura delle buone manieri ad iniziare dall’alimentazione”.

Paola Abbamundo, nutrizionista, ha spiegato: “La scienza dell’alimentazione aiuta a prevenire e consente a tutte le età di mantenersi in salute, una corretta alimentazione abbinata a pratiche sportive, migliorano la vita. Le ragioni dell’alta percentuale di persone obese e affetta da malattie consequenziali dalla scorretta alimentazione, in Italia, in particolare della Campania, sono da ricercare in uno stile di vita sbagliato. Mai affidarsi al responso della bilancia, c’è differenza tra il perdere peso e massa grassa, oppure muscolare. Le conseguenze possono essere anche gravi. Una corretta alimentazione viaggia di pari passo con una corretta attività fisica”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Maria De Luca, anche lei nutrizionista, che ha anche forniti dati allarmanti: “I bambini italiani sono tra i più obesi d’Europa, in particolare quelli della Campania. E’ un elemento pericolosissimo, se non corretto in tempo, e accompagnerà il bambino durante la crescita, con le ovvie ripercussioni negative. Da qui la necessità di istituire in ogni famiglia una vera e propria pagella delle ore di sport del bambino. Così che il genitore potrà conoscere i sintomi del bambino, descrivendoli all’occorrenza al medico, oppure a chi altro ne chieda legittima informazione”.

 Luigi Mottola, istruttore sportivo, da sempre impegnato nel sociale, ha detto: “C’era una volta il medico di famiglia che consigliava, alle mamme prima di tutto, una corretta e sana alimentazione, fatta quasi esclusivamente in casa o prodotta da cibi nostrani, quindi accompagnare i bambini quasi quotidianamente a passeggiare nell’immediata periferia del paese, respirando aria sana, ma soprattutto non farli mai stare fermi. Il medico pur non specificandolo, consigliava lo sport, sin dalla prima infanzia. Il colloquio con il medico diventava così una sistematica e periodica relazione sull’attività fisica motoria del bambino. ‘Poche medicine e grandi movimenti’ era il motto del medico di famiglia, come pure del ‘medico condotto’, ex figura del medico comunale, Oggi l’importanza lo sport è vera e propria cultura, che tra l’altro allontana i giovani dai facili paradisi del momento con le ovvie ripercussioni negative. Le palestre non sono solo luoghi dove preparasi per vincere gare, oppure di aggregazione sociale, ma aiutano a prendere sempre più coscienza noi stessi, della nostra persona umana, con i suoi diritti, i suoi doveri, le sue libertà, rapportandoci agli altri e ciò che ci circonda, così che rispettando noi stessi, la nostra salute, rispettiamo gli altri e tutto ciò che ci circonda”.

di Franco Musto

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