Nasce il centro servizi dell’Anfiteatro tra curiosita’ e polemica

di Redazione

 SANTA MARIA CV. “Un modello di valorizzazione del patrimonio archeologico da esportare nel mondo”, “un caso studio che sarà sotto la lente d’osservazione del Ministero della Cultura”, “un progetto etico che vuole riconsegnare ai sammaritani il patrimonio storico”.

Queste sono solo alcune delle ambiziose definizioni spese in occasione dell’inaugurazione dell’area servizi in piazza I Ottobre, all’ingresso dell’Anfiteatro Campano. L’apertura al pubblico di una zona ristoro, dotata di biglietteria, bookshop, caffetteria e ristorante biologico,che da oggi sarà passaggio obbligato per poter accedere ai luoghi di Spartaco, è stata accolta con un misto di curiosità con venature polemiche da parte della comunità territoriale.

Il Soprintendente per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Caserta e Benevento, la dottoressa Adele Campanelli ha parlato, invece, in maniera entusiastica del connubio istituzionale – privato finalizzato alla riscoperta dei siti archeologici minori, sempre più lasciati all’incuria ed al degrado. Il progetto ora varato nell’Altera Roma non può dirsi innovativo in senso assoluto in quanto rappresenta un ulteriore step per la “Prismi /Arte’m”.

Il Consorzio napoletano, che si è aggiudicato la gara europea relativa all’affidamento dei servizi al pubblico condotta dalla Direzione Regionale per i Beni Paesaggistici della Campania, ha già potuto verificare la bontà dell’investimento culturale nei siti di Paestum e del Cilento. “Sebbene l’Anfiteatro Campano fu secondo solo al Colosseo per importanza e grandezza durante l’Impero Romano – come spiegato dalla stessa Campanelli – negli ultimi 30 anni ha subito una profonda crisi che ha coinvolto tutti i siti minori. La salvaguardia dei luoghi che costituiscono il nostro patrimonio culturale, rendendone fruibile gli spazi ed appetibili le visite con servizi aggiuntivi, al momento costituisce il modello vincente già presente in Europa”.

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La cerimonia pomeridiana, durante la quale è stata svelata la statua di una Nike Alata che con altri reperti archeologici sarà esposta ai visitatori nell’area servizi, si è arricchita delle presenza dei vertici amministrativi cittadini. Il presidente consiliare Mattucci e i neo assessori Rinaldi e Munno hanno partecipato al protocollo istituzionale espletato dal sindaco Di Muro.

Il primo cittadino ha rimarcato l’importanza dell’apertura al pubblico di una parte della piazza, quella più suggestiva perché al cospetto dell’Anfiteatro. Il Soprintendente,di concerto con il funzionario sammaritano Francesco Sirano,a tal proposito, ha evidenziato sia il valore sociale del restyling del sito, che costituirà un’attrattiva per i sammaritani più indolenti a partecipare ad itinerari didattici e culturali, sia le importanti ripercussioni economiche di cui dovrebbe beneficiare il territorio.

Missione “Invasione totale”: arrivare a 50 mila visitatori annui – quadruplicare i dati registrati nel 2012 – è l’obiettivo dichiarato. Un traguardo così ambizioso comporta un compromesso tra etica e business. Perche il Consorzio di cui fa parte tra gli altri Amico Bio ,colosso nella produzione biologica che conta catene di ristoranti fino a Londra, ha investito concretamente nel progetto e punta ad avere ritorni immediati. La ristorazione biologica applicata ad un centro servizi è l’ultima, e fino ad ora inesplorata, frontiera d’investimento di Arte’m. La costruzione di canne fumarie che si ergono nella piazza antistante, ora occultate da una sorta di “ponteggio transitorio”, è stata al centro di polemiche che hanno coinvolto associazioni cittadine e politici locali.

“La Sopraintendenza ha dovuto prendere atto dell’impianto di evacuazione dei fumi che insiste sul sito – ha confessato la dottoressa Campanelli – ed ha predisposto un ulteriore sforzo creativo per piazza I Ottobre”. “Omaggio a Spartaco”, progetto/installazione donato alla città dall’artista internazionale Pietro Lista, sarà un monumento dalla forma piramidale che si staglierà nella suddetta zona”.

L’opera celebrerà le gesta dello schiavo che tenne a lungo sotto scacco l’Impero, ma per prima cosa – come dichiarato dal Responsabile tecnico dell’Ufficio di Sopraintendenza, Raffaele D’Andria – si è resa necessaria per coprire le canne fumarie che saranno in essa contenute”.

Dove un tempo si fronteggiavano schiavi in truculente sfide senza possibilità di rivincita, oggi modernità e tradizione, interesse privato e pubblico cercano con fatica di trovare quel sottile equilibrio che consentirebbe al patrimonio archeologico sammaritano di godere di una seconda chance di vita.

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