Puc, il Pd: “Le colpe non ricadano sui cittadini”

di Redazione

 ORTA DI ATELLA. Il territorio si dispera, le istituzioni che, con arroganza, si consentirono anche di mettere alla berlina le persone (vedi il caso di padre Patriciello con l’ex prefetto) …

… ora sembrano aver preso consapevolezza del grave problema ambientale che nella zona atellana e oltre può diventare irreversibile, portando con sé patologie, invivibilità, morte. Grazie a comitati civici in difesa della terra in cui si vive che hanno operato in solidarietà umana, oggi si incontrano il ministro per l’ambiente, la chiesa, la prefettura, la questura e i sindaci, anche con molte assenze di questi ultimi, ciechi alla grave emergenza.

Amministrazioni locali che dovrebbero essere in prima fila nel sostenere i sacrosanti diritti ad una vita normale dei propri cittadini, sembra invece che adottino la politica dello struzzo. Essi sono il terminale ultimo dell’Istituzione centrale ma anche quelli che operativamente devono fare,operare, decidere, non trincerandosi dietro ad aspetti burocratici che denotano solo la loro inefficienza ed inefficacia.

Eppure l’Europa (che ha colpe di altro tipo), ancora una volta censura con forti multe la retrograda politica dei rifiuti, in particolare proprio della Regione Campania. Non è possibile che, in attesa di non so quale miracolistica soluzione, i sindaci non attivino quanto è in loro dovere di prevenzione, salvaguardia e controllo del territorio in difesa della salute dei cittadini. Si scontrano solo posizioni opposte di tecnici che dicono di avere la soluzione in tasca e degli enti locali che, per pura salvaguardia del potere politico, si bloccano su posizioni antistoriche.

Negano spesso l’evidenza, non mettono mano a soluzioni concrete. Quante volte sono state evidenziate queste emergenze dai partiti di opposizione, da associazioni per la salute e l’ambiente, dalla chiesa? Molte volte! Risposte zero. Il problema del nostro territorio è emblematico nell’intera questione del Mezzogiorno. All’economia in ginocchio fanno perenne compagnia una invivibilità ambientale e patologie in crescendo pauroso. Fortunatamente la gente a ciò non vuole arrendersi, né vuole credere a soluzioni miracolistiche e promesse mai mantenute.

Molte esperienze straniere di successo ci mostrano che la strada per la soluzione c’è. E’ la strada dei progetti secondo le migliori conoscenze tecniche e scientifiche che passino attraverso un’informazione preventiva , attenta e completa, l’ascolto delle esigenze del cittadino.

Il Pd ad Orta seguirà le fasi di intervento del ministro Andrea Orlando sul territorio. Tornerà a luglio, il ministro, per verificare quanto si siano attivati tutti i Comuni del Casertano. Noi verificheremo quanto sta facendo e farà l’Amministrazione di Orta (che diserta quasi tutti tali incontri operativi collegiali) per qualificare un territorio già devastato dallo scempio del cemento.

A proposito del territorio, il Puc di oggi è come il figlio di un padre degenerato che ha, prima, distrutto, deformato nella psiche la sua creatura quando doveva crescere, guidandolo in una normale evoluzione ed ora lo vuole mandare al riformatorio per rieducarlo. Chi dovrebbe andare al riformatorio?

Colpevoli non certamente i cittadini che si sono adeguati a provvedimenti di “linee guida” dell’allora amministrazione; essa sì colpevole. Colpevole l’opposizione di allora che non risulta abbia mai fatto barricate di protesta avverso il capo (la vera opposizione è nata solamente con le ultime amministrative, grazie anche al Pd).

Oggi, nella rinnovata ed allegra incoscienza di “Orta rioccupa Orta”, il Pd conferma quanto ha sempre detto: le colpe di chi ha tutto gestito non ricadano sulla parte più debole, i cittadini! Essi hanno diritto alla loro casa senza pagarne il danno oltre all’imbroglio subìto! L’azione politica del Pd continuerà con pubbliche assemblee ed incontri di piazza per essere al servizio delle esigenze del paese.

Il circolo del Pd di Orta di Atella

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