Ruby, Anm: “Da Pdl attacchi scomposti”. Fede: “Ma quale assaggiatore?”

di Redazione

 ROMA. “Si rinnova il campionario di attacchi scomposti”. Lo ha detto il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Rodolfo Sabelli, in risposta alle critiche del Pdl contro i pm del processo “Ruby” che vede imputati Minetti, Fede e Mora.

“L’Anm ribadisce il sostegno e la fiducia in una giustizia serena e indipendente che non si lascia condizionare né intimidire – ha detto Sabelli ai giornalisti a margine del Comitato direttivo centrale dell’Anm – ma che conserva serenità nel rispetto rigoroso della legge. Solo alla legge la magistratura è soggetta. Di fronte agli attacchi la magistratura milanese ha sempre mantenuto un atteggiamento composto, senza mai assumere risposte che potessero suggerire la benché minima mancanza di serenità e rispetto per le regole”. “Si attacca una requisitoria, ma il pm fa quello che dice la legge: ricorda gli elementi di prova e formula le proprie richieste – ha aggiunto Sabelli – Sono attacchi infondati che vanno respinti. Un conto è la critica, un conto sono gli attacchi”.

Intanto, in un’intervista al Corriere della Sera, l’ex direttore del Tg4 Emilio Fede, si dichiara “più allibito che arrabbiato, e poi molto amareggiato” per quanto venuto fuori dal processo. “Questi magistrati – afferma Fede – hanno fatto una cosa impopolare per loro stessi. Ma stiamo scherzando? E’ un danno all’immagine della giustizia, che invece va rispettata. Dicono ‘orgia bacchica’ e non sanno neppure cosa sia. E poi ‘l’assaggiatore’… Si riferiscono a una delle due ragazze di Torino. Ma lì la storia è chiarissima, si è trattato solo di un provino”.

Ruby, racconta Fede, “era nella scuderia di Lele Mora e mi chiesero di farle un casting per il meteo. Io l’ho vista e poi le ho semplicemente detto: ‘Ragazza mia sei troppo giovane, non sei credibile per quel ruolo, mi dispiace’. Tutto qua. E poi me la sono ritrovata ad Arcore, dove è stata portata da Mora”. “Quello che non accetto – ha concluso Fede – è la mortificazione nei confronti della mia famiglia, di mia moglie, delle mie figlie e dei miei nipoti”.

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