‘Ndrangheta, elezioni truccate e riciclaggio: 28 arresti nel Cosentino

di Redazione

 COSENZA. I carabinieri del Ros e del comando provinciale di Cosenza hanno arrestato 28 persone, presunti appartenenti alla cosca Acri-Morfo di Rossano.

Gli arresti sono stati eseguiti in Calabria ma anche a Vigevano, Viterbo, Parma e Cuneo, su richiesta della Dda di Catanzaro. Tra gli arrestati figura anche un avvocato che era candidato al Consiglio comunale di Rossano nelle elezioni del 2011. Eseguiti anche numerosi sequestri di beni.

Le accuse contro le 28 persone arrestate all’alba dal Ros dei carabinieri nel cosentino e in altre parti d’Italia sono, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, tentato omicidio, ricettazione, estorsioni, spaccio di droga, rapine e trasferimento fraudolento di valori. I beni sequestrati ammontano a circa 40 milioni di euro e comprendono 17 società, 25 immobili (tra terreni ed appartamenti), 45 autoveicoli, 7 polizze assicurative, conti correnti bancari e denaro contante.

A capo dell’organizzazione, secondo gli inquirenti, Nicola Acri, detto “occhi di ghiaccio”, personaggio emergente nell’ambito della mavita cosentina, e la moglie, Aranna Calarota, che nell’ambito del clan avrebbe avuto un ruolo operativo.

“Questa operazione completa l’attività della Dda nell’area della Sibaritide, dopo le diverse azioni a Corigliano” ha detto il procuratore Vincenzo Antonio Lombardo. “Abbiamo colpito la nuova ‘ndrina di Rossano, in rapporto con gli Abbruzzese.Ventotto arresti non sono pochi. Voglio anche sottolineare l’ingente sequestro di beni, per 40 milioni di euro. Beni sproporzionati per le attivita’ economiche dei possessori”.

Sulla figura di Nicola Acri, Lombardo ha detto: “Non è facile resistere a questo boss, Nicola Acri, non per niente chiamato “occhi di ghiaccio”. Poi un appello agli operatori economici: “Spero che anche qui, come a Lamezia, gli imprenditori si sentano incoraggiati a resistere alle minacce e a denunciare”.

ELEZIONI CONDIZIONATE. Le elezioni comunali di Rossano del 2011 sarebbero state condizionate dalla cosca della ‘ndrangheta’Acri-Morfo’. Tra i reati contestati ad alcuni degli arrestati c’è anche quello di violenza e minacce per costringere gli elettori ad esprimere il loro voto per uno specifico candidato. In particolare, secondo quanto ricostruiscono gli inquirenti, in occasione delle elezioni comunali del 2011 alcuni componenti della cosca di ‘ndranghetaavrebbero avvicinato numerosi elettori, raggiungendoli anche nelle loro abitazioni, costringendoli ad accordare la loro preferenza elettorale in favore di Ivan Nicoletti, avvocato e candidato al Consiglio comunale tra le fila del Pdl. Nicoletti è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Gli inquirenti ritengono che Nicoletti avesse stretti legami con esponenti della cosca, ed in particolare con Isidoro Morfo’. Dalle indagini è emerso anche che un elettore di Rossano e’ stato picchiato per costringerlo a votare per Nicoletti. Quest’ultimo, secondo gli inquirenti, durante la campagna elettorale si sarebbe più volte informato con gli esponenti della cosca circa il procacciamento dei voti. Stamane la Dda di Catanzaro ha compiuto anche una perquisizione nei confronti di Nicoletti.

RICICLAGGIO ATTRAVERSO SQUADRA DI CALCIO. L’ombra della cosca di ‘ndrangheta’Acri-Morfo’ si addensa anche sulla societa’ calcistica dilettantistica ‘Ssc Rossanese’. E’ quanto emerge dall’inchiesta della Dda di Catanzaro che ha portato all’operazione compiuta stamane dai carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Cosenza. Una delle persone arrestate, Orazio Acri, avrebbe compiuto il riciclaggio di denaro di provenienza illecita attraverso la società di calcio di cui lui risultava titolare. Acri, infatti, attraverso finanziamenti alla società avrebbe compiuto il riciclaggio di denaro proveniente in particolare dall’usura. Molti assegni intestati alla Ssc Rossanese venivano girati ad un benzinaio vicino alla cosca che poi li cambiava, restituendo il denaro contante.

CONTROLLO SU VENDITA CAFFE’. La cosca di ‘ndranghetadegli Acri aveva il totale controllo della vendita di caffe’ sia nella zona di Rossano ma anche nell’area di Rho (Milano). E’ quanto emerge dalle indagini dei carabinieri del Ros e del comando provinciale di Cosenza che stamane hanno arrestato 28 persone. La cosca imponeva agli stabilimenti balneari, ai bar e ad altre attività commerciali di utilizzare principalmente il ‘Pellegrino Caffe” oppure, in sostituzione, il ‘Jamaican Caffe” o ‘Pi.gi Caffe”. In alcuni casi, in modo particolare per i distributori automatici, la cosca obbligava i gestori a mescolare le miscele di caffè. Attraverso una stretta alleanza tra la cosca Acri e quella Farao-Marincola di Ciro’ Marina (Crotone) la distribuzione del ‘Pellegrino Caffe” era stata estesa e ‘favorita’ anche ad alcuni esercizi commerciale del nord Italia, in particolare nella zona di Rho, dove ci sarebbe una forte influenza della famiglia di ‘ndranghetadel crotonese. Da numerose intercettazioni telefoniche è emerso anche che i componenti della cosca organizzavano il reinvestimento dei proventi della vendita del caffè predisponendo l’acquisto di attività commerciali, in particolare gelaterie, anche negli Stati Uniti.

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