M5S, il giorno del giudizio: il processo alla Gambaro

di Mena Grimaldi

 ROMA. “Qui nessuno parla delle reazioni del blog nei miei confronti: sono state di una violenza incredibile”.

Sono le parole di Adele Gambaro alla resa dei conti con i compagni grillini che oggi verrà “processata” per aver accusato Beppe Grillo di essere il responsabile del calo di consensi alle comunali nei confronti del Movimento 5 Stelle.

La riunione decisiva inizierà alle 18, ma già è iniziata l’assemblea al Senato, che “anticipa il processo”. I toni sono alti. La Gambaro rivolgendosi all’ex capogruppo Vito Crimi: “Non c’è più rapporto di fiducia. Tu, Vito hai pubblicato un mio sms. Quindi viene a mancare il rapporto di fiducia”.

C’è chi le dice di non spostare il discorso sui toni di Grillo. E c’è chi le chiede se voglia continuare a lavorare con il M5S. Una domanda cui lei risponde: “Sì, ci sono colleghi con cui mi trovo bene”. Ore concitate, dunque, per i grillini tra chi vorrebbe mandare via la senatrice e chi invece no.

Intanto, Grillo torna ad attaccare i giornalisti colpevoli di aver dato spazio ai “dissidenti”. Il secondo “nemico” sono quelle “persone esterne al M5S” che il capogruppo alla Camera, Riccardo Nuti, venerdì ha definito responsabili di una operazione di “compravendita morale e politica”.

Nelle discussioni interne si fanno i nomi:l’ex Giovanni Favia, Sonia Alfano, Luigi de Magistris, l’ex pm Antonio Ingroia (quest’ultimo invita apertamente “i dissidenti a fare gruppo insieme”). E proprio a Ingroia, Grillo riserva un tweet: “Torna in politica? Ce ne faremo una ragione”.

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