La Rosa, riconosciuto l’attentatore: è un 20enne

di Mena Grimaldi

 ROMA. A causare la morte del capitano Giuseppe La Rosa a Farah, sabato scorso, lanciando un ordigno all’interno del lince “è stato un giovane di 20 anni”.

A dichiaralo mercoledì mattina il ministro della Difesa, Mario Mauro, riferendo a Montecitorio sull’attentato. L’attacco terroristico che sabato ha provocato la morte di La Rosa “si è completato con un’azione di vera e propria guerra psicologica, con la diffusione dell’informazione che l’attentatore fosse un bambino di 11 anni, facendo percepire quasi un atto eroico e di partecipazione popolare”, ha aggiunto il ministro, rilevando che l’attentatore era invece un adulto.

Ad identificare l’attentatore sarebbe stato proprio un militare italiano scampato all’attentato. Mauro ha fatto sapere anche che “Il governo intende “proseguire la partecipazione alla missione Isaf in Afghanistan, concludendola secondo i tempi stabiliti nel 2014”.

Prima di iniziare la sua informativa sull’attentato in Afghanistan il ministro ha espresso “profonda amarezza, a fronte di quello che è accaduto, nel vedere quest’aula vuota”.

“A chi dovrebbe guardare la politica in Italia – ha proseguito il ministro – se non a un uomo come Giuseppe La Rosa per comprendere la grandezza della propria missione?”.

L’attacco terroristico che sabato scorso ha provocato la morte del capitano Giuseppe La Rosa, sabato scorso a Farah in Afghanistan, “conferma purtroppo che non è possibile azzerare completamente i rischi per i nostri militari, nonostante la validità delle procedure operative seguite e degli equipaggiamenti utilizzati”.

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