Caso Moro, dopo 35 anni la Procura riapre l’inchiesta

di Mena Grimaldi

 ROMA. Processi, lunghe indagini che hanno portato alla cattura dei colpevoli. Ma tante le domande ancora senza risposta.

Così dopo 35 anni dalla morte di Aldo Moro, la procura di Roma ha deciso di aprire un nuovo fascicolo sul suo sequestro e delitto per mano delle Brigate Rosse.

Lo riferisce Repubblica. Uno degli interrogativi resta quello del covo: ancora non si sa dove Moro sia rimasto prigioniero. Non c’è dubbio che siano state le brigate rosse a uccidere lo statista. Ma i magistrati romani vogliono capire se qualcuno le ha aiutate, protette, sollecitate.

Due volte gli investigatori sarebbero stati vicini a trovarlo. Moro, presidente della Dc, fu sequestrato il 16 marzo del 1978 in via Fani. Nel blitz furono uccisi 5 uomini della scorta. Il suo corpo venne trovato dopo 55 giorni nel baule di una Renault 4 parcheggiata in via Caetani.

Quattro sono stati i processi per il caso Moro, con le Br accusate di aver sequestrato e ucciso il presidente della Democrazia Cristiana. Tra i brigatisti condannati all’ergastolo per il sequestro ci furono Gallinari, Morucci e Moretti.

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