Attentato Brindisi, ergastolo per Vantaggiato

di Mena Grimaldi

 BRINDISI. Dopo 19 udienze, la Corte d’Assise del tribunale di Brindisi ha deciso: ergastolo per Giovanni Vantaggiato, l’attentatore reo confesso che, il 19 maggio dello scorso anno, ha ucciso con un ordigno esplosivo la studentessa Melissa Bassi e ferito gravemente altre sette studentesse dell’istituto Morvillo-Falcone di Brindisi.

Erano circa le 13 quando la Corte si è ritirata in camera di consiglio per decidere. Per la prima volta non era presente in aula la mamma di Melissa, era presente, invece, il padre.

Durante la sua ultima arringa, l’avvocatoFranco Orlando, difensore dell’imputato, aveva così “sentenziato”: “Una sentenza già scritta dall’accusa e dai media”. Che poi cita un commento su un sito internet e parla di spettacolarizzazione della vicenda, invitando al rispetto anche dell’imputato. “Mi è stato chiesto in maniera ossessiva cosa avrei detto in difesa di Giovanni Vantaggiato”, dice Orlando.

E ricorda la coerenza del suo assistito e il non essersi mai tirato indietro rispetto alla prima confessione. “La difesa è un diritto inviolabile”, dice Orlando. “Non sento il bisogno del pulirmi la coscienza, ho profondo rispetto di tutte le parti di questo processo”, dice ancora Orlando.

Dando avvio alla ricostruzione dei fatti, Orlando parla della confessione sofferta di Vantaggiato del 6 giugno del 2012, ricorda la secca smentita della partecipazione di altre parti nella preparazione dell’attentato e attacca poi a descrivere l’imputato come un imprenditore di successo. Poi chiede di replicare Fernando Musio, che rappresenta l’Avvocatura dello Stato.

Per Musio, Vantaggiato si è dimostrato una persona lucidissima, che comprende il disvalore delle sue azioni. Perché scegliere di far esplodere l’ordigno alle 8 del mattino è non alle 9 o alle 10, quando erano in attività gli uffici del tribunale, contro il quale era diretto l’attentato, chiede Musio.

Infine è la volta del procuratore capo della Dda di Lecce, Cataldo Motta. “Dottore, volevo farlo di giorno”. Motta cita le parole di Vantaggiato durante la sua deposizione in aula, quando, incalzato dalle domande del pm Guglielmo Cataldi, l’imputato ha spiegato la sua scelta di far esplodere le tre bombole di gas di giorno e non la notte precedente al 19 maggio, quando ha sistemato il bidone e l’ordigno sotto il muro di cinta della scuola.

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