Obama a Berlino: “Ridurre armamenti nucleari”. Ma la Russia frena

di Redazione

 BERLINO. “Ciao Berlino!”. Così il presidente americano Barack Obama, in visita a Berlino, ha salutato la città alla Porta di Brandeburgo.

Si è tolto la giacca, invitando tutti a farlo, perché, ha spiegato, “qui siamo tra amici, possiamo vestirci più informalmente”. A pochi passi da dove fu eretto il Muro, ha detto: “Non ci può essere nessun muro che interrompa il desiderio di giustizia, il desiderio di libertà, il desiderio di pace”.

Poi si è rivolto alla cancelliera Angela Merkel: “Da bambina dell’est a leader della Germania libera”. E ha sottolineato: “Oggi le persone vengono in questo posto per ricordare la storia non per scriverla. Non ci sono carri armati ai confini, si può dire che si sono vinte le sfide del passato”.Obama ha invitato a valutare gli immigrati come una risorsa e a considerare uguali davanti alla legge i gay, perché questo p un riconoscimento “della nostra stessa libertà”.

Per il presidente sono ancora molti i muri da abbattere.“Ho deciso che noi possiamo garantire la sicurezza degli Usa anche se riduciamo i nostri armamenti atomici strategici fino a un terzo”, ha detto Obama.“I governi stanno al servizio degli individui e non il contrario. Questa la differenza fra noi e il resto del mondo ancora al di là del muro”.

Spazio anche ai temi economici e ambientali, con il leader della Casa Bianca che ha rimarcato come gli Usa hanno raddoppiato il loro impiego delle energie rinnovabili. “L’alleanza transatlantica è anche nel 21esimo secolo la chiave della libertà, della sicurezza e del benessere per tutti”, ha aggiunto.

Infine, l’atteso intervento sul taglio delle armi nucleari: “La nostra generazione vuole un mondo di pace e giustizia. Gli Stati Uniti prenderanno in considerazione l’uso di armi nucleari soltanto in circostanze estreme per difendere gli interessi vitali degli Stati Uniti e dei suoi alleati e partner”, ha sottolineato il presidente americano, chiarendo uno dei punti centrali della nuova filosofia sul nucleare della Casa Bianca.

Obama ha proposto una grande iniziativa di disarmo tra gli Usa e la Russia che dispongono ciascuna di circa 1500 bombe atomiche. L’obiettivo sarebbe ridurre di un terzo i rispettivi arsenali nucleari, rispetto al livello stabilito dal nuovo trattato Start, firmato da Obama con il Cremlino durante il suo primo mandato. Riduzione che, però, non riguarda le armi dispiegate in Europa in appoggio alla Nato.

Ma la Russia frena: “Non possiamo permettere che venga rotto l’equilibrio dei sistemi di dissuasione strategica, che venga sminuita l’efficacia nelle nostre forze nucleari”, ha detto il presidente russo Vladimir Putin, durante una riunione dedicata agli armamenti strategici, proprio mentre Obama lanciava la sua proposta a Berlino. La Russia chiede anche che nel processo di riduzione degli arsenali vengano inserite anche altre potenze nucleari anche perché, come ha sottolineato Iuri Ushakov, assistente del presidente russo, la situazione è cambiata rispetto alla “guerra fredda”, quando gli unici interlocutori erano Usa e Urss.

In generale, Obama, forse per via del periodo elettorale in Germania, ha risparmiato la Merkel, anche se quest’ultima, invece, ha mosso critiche in particolare per la questione degli approvvigionamenti di dati telefonici a livello internazionale. “Le nostre democrazie devono dare un senso di sicurezza dal punto di vista della privacy e delle libertà – ha detto la Merkel – Siamo in un’era nuova e dobbiamo proteggerci dal terrorismo, ma dobbiamo trovare un giusto equilibrio”.

Obama, da parte sua, ha difeso l’operato americano, affermando che la tutela della privacy avviene attraverso autorizzazioni concesse solo in casi di collegamenti terroristici, e ricordando che decine di possibili attacchi sono stati sventati in Germania. Tuttavia, quella Germania che osannò il presidente afroamericano nel 2008 sembra essere un lontano ricordo.

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