L’opposizione: “Le cartelle ‘impazziscono’ e i cittadini si infuriano”

di Redazione

 CESA. “In questi giorni stanno giungendo ai cittadini di Cesa cartelle di pagamento da parte di Equitalia che richiedono, per conto del Comune, il versamento dei canoni acqua potabile per l’anno 2003. Ci fa piacere che ci si attivi in questo senso, peccato però che molti cittadini avevano già pagato”.

A sollevare la questione sono i consiglieri di minoranza del gruppo “Progetto Democratico per Cesa”, Domenico Mangiacapra, Enzo Guida, Antimo Dell’Omo. “Dall’enorme numero di persone che si stanno recando in queste ore presso gli uffici comunali, muniti di prova dell’avvenuto pagamento, ci sembra il caso di dire che anche a Cesa si è diffuso il virus delle ‘cartelle pazze’. Come mai? Cos’è accaduto? Perché il comune di Cesa ha chiesto il pagamento anche a chi già ha pagato?”.

“Su questo argomento chiediamo che sia fornita una risposta adeguata, soprattutto da chi ha la responsabilità politica. Soprattutto – aggiungono i rappresentanti della minoranza – chiediamo di sapere i costi delle cartelle di pagamento sbagliate su chi ricadranno”.

“Riteniamo – concludono – che l’amministrazione debba porre rimedio a questa situazione ed evitare che i cittadini siano inutilmente costretti a presentarsi in Comune per dimostrare di aver pagato, con tanto di spreco di tempo, di risorse e di pazienza. Il nostro appello, dunque, è che si provveda immediatamente a fermare il ‘virus’ delle cartelle pazze”.

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