Il vino asprinio e gli antichi sapori rivivono nelle “Grotte Aperte”

di Angela Oliva

 CESA. Evento nell’evento è quello delle “Grotte Aperte” che si è svolge nell’ambito dell’annuale Festa di Primavera.

Da anni, ormai, la domenica mattina del weekend della festa è dedicata alle visite di queste cavità sotterranee che rappresentano un vero e proprio patrimonio artistico-culturale per Cesa, nel cui ventre ne esistono oltre un centinaio.

Quest’anno la manifestazione “Grotte Aperte” si è svolta domenica 9 giugno, dalle ore 9 alle ore 13, ed a rivivere l’antico splendore è stata la grotta di Don Carlo D’Ettore di via Francesco Bagno.Prima di calarsi in questo teatro sotterraneo tufaceo gli spettatori sono stati accolti dalle performance di teatro itineranti, a cura di attori professionisti dalla compagnia “L.AR.TE.S.”. E’ seguita, poi, la degustazione in grotta del Vino Asprinio con i prodotti tipici locali accompagnati dalla performance musicale dei “Fagnoni Music School” con il tenore Pietro Quirino.

Un impegno portato avanti da un team “Gli Amici delle Grotte” della Pro Loco, e non, che amano il proprio territorio e cercano di far rinascere nel cittadino la consapevolezza delle proprie origini e la promozione delle stesse grotte a bene storico – culturale da conservare e tutelare nell’interesse della collettività. Un mix di storia, tradizione e cultura che ha fatto in modo che queste cavità ritornassero allo splendore attraverso il suggestivo aperitivo in grotta con degustazione di prodotti tipici locali accompagnati dall’ospite d’onore: il vino asprinio. La manifestazione “Grotte Aperte” ha come scopo peculiare quello di preservare il patrimonio naturale, rappresentato dalla vite maritata al pioppo, nonché di quello artistico – architettonico.

Con questa visita guidata alle grotte, la Pro Loco Cesa ha inteso continuare quel percorso intrapreso da vari anni con le prime sagre del vino aprinio. Un cammino che ha visto crescere negli anni un interesse sempre maggiore della comunità per quell’alberata aversana ormai in via di estinzione. A tal proposito, infatti, nel Ptcp le aree di coltivazione della vite maritata a pioppo sono state tutelate e tale direttiva è stata accolta in pieno dal comune di Cesa che si appresta a redigere il Puc le cui linee guida tenderanno a preservare il patrimonio naturale nonché quello storico-architettonico rappresentato dalle oltre cento cavità sotterranee. Oggi la vite maritata al pioppo, la sua conservazione, e soprattutto la sua rivalutazione, è divenuta per la Pro Loco Cesa una piacevole ossessione. Riproporre, anche se solo per poche ore, un ritorno la passato, rievocare i sapori antichi, il fascino delle corti e delle grotte è un compito che la Pro Loco si è assunto per vincere l’indifferenza di tanti.

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