Il cardinale Sepe alla Festa della Tammorra

di Redazione

 CARINARO. A sorpresa il Cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe, sale sul palco della festa della Tammorra di Carinaro.

Accompagnato dal primo cittadino, Mario Masi e dal parroco, don Antonio Lucariello, il cardinale, dopo aver celebrato messa nella parrocchia di Sant’Eufemia, ha voluto salutare gli artisti che partecipavano alla seconda serata della Festa di cui è direttore artistico Marcello Colasurdo. Sepe si trovava a Carinaro, il suo paese natìo, per festeggiare con i familiari e un gruppo di amici il suo 70 compleanno.

Il cardinale, nel suo intervento di saluto ha anche parlato della vertenza dell’Indesit e del rischio di licenziamenti per 540 lavoratori. Sepe, che in occasione della riunione dei sindaci tenuta sabato scorso ha inviato un suo messaggio di sostegno alla lotta contro i licenziamenti, ha rivelato di aver parlato con uno dei responsabili della Indesit, “un caporione”, l’ha definito ironicamente il Cardinale.

“Guarda che chi tocca i fili muore” ha continuato a dire sul filo dell’ironia Sepe. “ Ma lei è di Carinaro?” “Si, sono di Carinaro, ed è un motivo in più perché nessuno tocchi gli operai dell’Indesit”. Il Cardinale di Napoli, rivolgendosi agli artisti che hanno partecipato alla Festa della Tammorra, ha poi sottolineato come il recupero delle tradizioni abbia un valore culturale importante.

“Questi balli e questi canti – ha tenuto a precisare – mi sono molto familiari perché da bambino ascoltavo questi ritmi nella case dei contadini. Con questa Festa si tramanda tutta una cultura popolare che ha radici antiche e che noi abbiamo il dovere di tramandare come tutto ciò che di bello e di buono ci è stato lasciato dai nostri genitori. Allora mi congratulo con voi e, e vi dico: andate, come i preti vanno a predicare, voi andate e fate ballare. Dio vi benedica e a “Maronna v’ accumpagn’”.

La Festa, a cui hanno partecipato in due giorni almeno cinquemila persone, è poi continuata con l’esibizione di numerosi gruppi musicali. Tra i più applauditi, oltre a Marcello Colasurdo, la scuola di tarantella di Montemarano, i “Via del Popolo”, “Musiterranea”, gli “Scacciapensieri”, “Rareca Antica”. “Pino Iove”, Annarella e Alfonso”, la “paranza di San Marcellino”, “Antico Presente”, “A via ‘e Perruni”. “Una grande adesione di pubblico che ci fa guardare a nuovi e più ambiziosi traguardi – dice il presidente di Carinaro Attiva, Bruno Lamberti– Aspettiamo, però, che anche le istituzioni facciano un passo avanti persostenere una manifestazione che cresce di anno in anno”.

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