Nel carcere di Secondigliano nasce una cooperativa agricola

di Redazione

 NAPOLI. Lavorare la terra per ritrovare dignità anche dietro le sbarre. E’ il senso del protocollo d’intesa siglato tra il carcere di Napoli di Secondigliano, l’assessorato regionale campano all’agricoltura e il garante territoriale dei detenuti.

La Regione Campania stanzia 3mila euro per la costituzione di una cooperativa composta dai detenuti che commercializzerà i prodotti dei 2 ettari di terreno coltivati da un gruppo di 8 carcerati condannati al massimo della pena.

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