NAPOLI. Allinterno della rassegna “E45 Napoli Fringe Festival 2013” sarà in scena il 19 e il 20 giugno, ore 19 e ore 21.15, al Tunnel Borbonico “La Iatta Mammona”, testo e regia di Terry Paternoster con gli attori di “Internoenki”.
Il Tunnell Borbonico è situato in via Domenico Morelli 40 via del Grottone 4, a Napoli, nei pressi di piazza della Vittoria.
Per info e prenotazioni:
http://www.napoliteatrofestival.it/Napoli_Teatro_Festival_Italia/LA_IATTA_MAMMONA.html
Prezzo: Intero 10 euro; Under 26 Over 65: 8 euro.
La Iatta Mammona è uno spettacolo teatrale in chiave buffonesca in cui dieci buffoni in maniera ironica e dissacrante racconteranno una storia di brutalità e crudeltà. Ninuzza è una giovane vagabonda di un paesino del Sud, una gatta di strada che viene sedotta e abbandonata da Don Niculino, un prete che la sfrutta sessualmente offrendole in cambio di un pasto caldo e pochi spiccioli. La storia va avanti finché Ninuzza non rimane incinta ed è costretta ad abortire con un intervento clandestino. A causa delloperazione, la ragazza muore mentre la sua gatta, dallaltra parte della strada, partorisce i suoi cuccioli. Don Niculino celebrerà la messa per la povera Ninuzza e la sua colpa verrà coperta dal silenzio. Attraverso uninterpretazione grottesca, Internoenki vuole far luce su un fatto di cronaca che troppo spesso viene sottaciuto e nascosto dallo Stato Vaticano e la cui notizia è stata diffusa dal settimanale statunitense National Catholic Reporter, che ha raccolto i casi di aborti, commissionati da preti provenienti da 23 paesi del mondo ed eseguiti da medici cattolici. La storia di Ninuzza vuol quindi essere un richiamo a tante altre storie che non hanno voce e vuole essere una critica al bigottismo dellItalia cattolica. Si vuole inoltre riflettere su una contraddizione lampante, ovvero se sia più immorale un prete che ama una donna o un prete che la costringe ad abortire. Non verrà data alcuna risposta né verità assoluta ma verrà mostrato il puritanesimo e lipocrisia di un popolo che si nasconde dietro un velo nero, simbolo del letargo conoscitivo e culturale in cui riversa unItalia che, ancora oggi, non ha il coraggio di aprire gli occhi. Oggi come ieri, oggi più di ieri. Immagini forti, sgradevoli, al servizio dei simboli più decadenti della tradizione popolare italiana.
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COLLETTIVO INTERNOENKI.
Associazione di Promozione Sociale per la Ricerca, collettivo teatrale di Roma, diretto da Terry Paternoster. Un gruppo di recente formazione, un collettivo autogestito e indipendente, che unisce ragazzi e ragazze provenienti da varie regioni italiane: Lombardia, Friuli, Abruzzo, Lazio, Umbria, Campania, Puglia, Basilicata e Sardegna. Il Collettivo propone una drammaturgia inedita, che non insegue regole conclamate, una drammaturgia anti–‐grammaticale, attenta alla cronaca e a tutto ciò che in essa si trascura e censura. Propone, inoltre, un teatro dissacrante e politico che parla di fatti, un teatro ignorante, scortese, rinnovato e in–‐civile. Linversione di rotta verso un teatro in–‐civile, si ispira alla ricerca di un linguaggio capace di comunicare loggi, impedendo che il teatro venga vissuto come qualcosa di criptico e avariato ma che diventi, al contrario, uno strumento darte e controinformazione. Un gruppo di voci e menti accordate al motto del fare i fatti, un gruppo di giovani artisti che si calano ad occhi chiusi nel calderone, spesso osando un pizzico di incoscienza. La vittoria del Bando Napoli Fringe Festival e la finale del Premio Scenario e del Premio Ustica per il teatro (ancora in corso), rappresentano un grande incoraggiamento per il Collettivo, la conferma di aver inquadrato una direzione, forse opinabile per scelte di stile gusto, ma sicuramente una realtà che vive e che vuole/deve farsi ascoltare.
TERRY PATERNOSTER. Nasce nel 1979 a Milano. Dopo il Diploma dArte Drammatica, si laurea in Arti e Scienze dello Spettacolo — Teatro e Arti Performative, alla Sapienza di Roma. Qui inizia la sua carriera professionale, occupandosi principalmente di teatro. Lavora con registi italiani e stranieri. Nel 2002–2003 avvia con un gruppo di giovani attori, un progetto di recupero di un piccolo teatro di provincia (oggi Nuovo Teatro Stabile Fiorani). Alla gestione del teatro, si unisce la produzione di un nutrito numero di spettacoli a cui partecipa come autrice, attrice e regista. Riceve numerosi riconoscimenti. Fra gli ultimi: Napoli Fringe Festival 2013 — Premio Radio RAI Microfono di Cristallo — Premio Imola per il Teatro, Chiave dArgento — Premio In Breve Teatro Puccini di Firenze, ecc. È fondatrice e direttore artistico del Collettivo Internoenki (Associazione di promozione sociale per la Ricerca, collettivo teatrale indipendente dal 2010).
sito web: www.internoenki.com/