Cappello nuovo segretario provinciale del Pd. Sfuma ipotesi Capacchione

di Redazione

Vincenzo CappelloCASERTA. Al termine di una battaglia campale durata quasi sette ore, Vincenzo Cappello è stato eletto nuovo segretario provinciale del Pd.

Nell’arena politica allestita nella sala conferenza del Citylife, i democratici hanno trovato nel primo cittadino di Piedimonte Matese il leader che dovrà guidare il partito verso il prossimo congresso provinciale. Appuntamento politico che, alla luce di quanto visto in assise, si preannuncia decisivo per le sorti del coordinamento locale.

La relazione di fine mandato del segretario facente funzione Ludovico Feole è stato solo il preambolo ad un aspro dibattito tra le diversi correnti in seno al partito, caratterizzato da momenti di tensione solo in parte riconducibili ai principi del confronto democratico.

La mozione presentata da Gennaro Falco allo scopo di sollecitare la convocazione del congresso provinciale in brevi termini – in cui il diritto di voto dovrebbe essere limitato ai soli tesserati del 2012 – ha dato il via ad una plateale delegittimazione del tavolo di presidenza retto da Arcangelo Correra.

La celerità giudicata eccessiva e poco trasparente con cui è stata approvata la mozione ha generato caos e proteste tra i membri dell’assemblea. Durante la pausa accordata dal presidente del consesso, l’avvocato Giuseppe Stellato, capogruppo alla Provincia del Pd, ha preso la parola per minacciare “un’eventuale richiesta di annullamento delle votazioni”, definite una farsa, sbagliate tecnicamente e inammissibili politicamente. “Se dobbiamo concorrere all’interno del partito lo dobbiamo fare con regole certe e condivise”, ha chiosato il consigliere provinciale.

E’ proprio intorno alle regole, come quella di concedere la possibilità di voto al prossimo congresso solo ai tesserati 2012, escludendo una larga fetta di membri di diversi circoli, che si è spezzaata in due tronconi l’assemblea. Lo scontro ha trovato il suo apogeo sulla nomina del nuovo segretario.

La possibilità di una reggenza del partito assegnata ad una figura non legata a particolari correnti, come la senatrice Rosaria Capacchione, è subito naufragata. La stessa giornalista napoletana, infatti, sebbene apparsa in sala, non ha preso parte ai lavoratori assembleari; gesto interpretato come un evidente diniego. Così, da una parte la deputata Pina Picierno, Caputo ed i cosiddetti “renziani”, come Carlo Marino, e dall’altra il gruppo della triade Stellato, dell’ex deputato Stefano Graziano e dell’ex segretario provinciale Dario Abbate, hanno cercato di contendersi la nomina del segretario ad interim.

In una situazione di effettiva ingovernabilità sono emerse le candidature “d’emergenza” di Rosida Baia, coordinatrice provinciale del movimento femminile, e di Pasquale Fiorenzano, segretario dei Gd di Aversa, a cui si è aggiunta la proposta vincente di Cappello.

Il sindaco matesino, sostenuto dal gruppo Caputo, ha avuto la meglio con 82 voti (109 espressi) sulla Baia, con Fiorenzano che ha poi ritirato la candidatura. Il gruppo Abbate si è astenuto. La nomina del segretario, tuttavia, non ha certo placato gli animi. Non si escludono possibili ricorsi alle istanze partitiche superiori.

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