Ufficio turistico cercasi

di Antonio Arduino

 AVERSA. E’ possibile puntare sul turismo senza poter disporre di un ufficio turistico? Ad Aversa sembra possibile.

Almeno è questa al sensazione che si ha leggendo i programmi amministrativi di chi ha guidato la città fin dagli anni ’90. Da Ferrara a Sagliocco, tutti i sindaci di Aversa hanno affermato di considerare il turismo come una risorsa economica da valorizzare qujale bacino potenziale di occupazione per i giovani, sottolineando la ricchezza di arte presente nell’aera urbana.

Una ricchezza che nel corso degli anni si è andata, però, sempre più impoverendo per la scarsa manutenzione di quella esistente e accessibile e per la speculazione edilizia che ha coperto e copre ogni traccia di storia che venga fuori scavando le fondamenta di nuovi edifici o ricopre quella esistente per edificare nuove strutture, come avvenuto per la chiesa della Madonna di Montevergine di via Vittorio Emanuele. Schiacciata, com’è, tra due costruzioni attaccate alle sue pareti, malgrado meriti di essere visitata, è impossibile accedere ma chi volesse accedere ad altre strutture artisticamente valide, capaci di attrarre turismo, dove dovrebbe andare e quando?

Sarebbero queste alcune delle informazioni che potrebbe fornire un ufficio turistico, ma ad Aversa l’ufficio turistico non c’è In realtà, si potrebbe obiettare, la città possiede ben tre punti di informazione turistica. Quello della Pro Loco in via Botticelli nemmeno segnalato nel sito comunale e del quale esiste da anni una pagina in costruzione sul web, la struttura in legno collocata all’ingresso dell’Istituto scolastico Mattei in via Di Iasi, inaugurata dall’allora sindaco il 21 marzo 2007 e costata ai cittadini un milione di euro che funzionò in modo parziale, perché legata alle attività didattiche, solo per qualche mese, l’Info Point da 25 mila euro e passa collocato tre anni fa in piazza Mazzini, mai entrato in funzione.

 Così, per ragioni, diverse nessuno dei tre funziona in maniera da poter informare eventuali turisti su tutto quanto avviene ad Aversa e dintorni, né dare indicazioni su possibilità di alloggio e trasporti ad eventuali turisti. Ne segue che ad Aversa l’ufficio turistico non c’è, però si punta a sviluppare il turismo.

Come? Pubblicizzando gli eventi con manifesti murali o conferenze stampa su media che restano nell’ambito locale, attirando solo quella parte degli abitanti di Aversa in cui avviene l’evento? Possibile che non si comprenda la necessità di mettere in circuito, come spesso dice Sagliocco, un ufficio che possa diffondere le opportunità di turismo che può offrire Aversa, l’Agro e il Casertano in generale attirando visitatori in città così da creare lavoro?

Quanto alla collocazione dell’ufficio turistico, al di la delle polemiche ancora in atto sull’Info Point e sulla utilità della Pro Loco o del capanno di legno del Mattei, c’è la possibilità di installarlo immediatamente in una struttura di proprietà comunale scippata all’Ente dall’azienda sanitaria locale. Parliamo dell’ex consultorio materno infantile di via Michelangelo, installato in un appartamento lasciato libero e in stato d’abbandono, da quasi un decennio dall’azienda sanitaria locale che ne ha trasferito i servizi in un poliambulatorio di viale Europa.

La struttura di via Michelangelo data in prestito all’Asl Ce2, perché la utilizzasse quale consultorio, sarebbe entrata in maniera ufficiosa nel patrimonio dell’Azienda sanitaria restando, come detto, inutilizzata ma la proprietà dell’immobile è comunale, così come si legge a pag 15 del volume “Stato Patrimoniale dei beni immobili comunali” del 1994, stampato a cura del Ufficio Patrimonio di Aversa.

Non essendo utilizzata allo scopo per cui fu data in prestito basterebbe chiederla in restituzione e si potrebbe allestire praticamente a costo zero, in puro stile sagliocchiano, un vero ufficio turistico. Perché non farlo? Meglio lasciar deprezzare il bene comunale o aspettare che qualcuno ne chieda ad un giudice il possesso per usucapione o farselo restituire?

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