Sicurezza in Via Seggio, cittadini si appellano al sindaco

di Antonio Arduino

 AVERSA. Movida in via Seggio, dopo la mezzanotte di venerdì quasi ci scappava il morto ma è sembrato che nessuno se ne accorgesse o quanto meno che a nessuno importasse del malore serio occorso ad una ventiduenne proveniente dal napoletano …

… tirata dalla tomba per i capelli dai medici del 118 che, per raggiungerla a piedi, essendo stato impossibile far passare l’ambulanza, hanno dovuto districarsi fra una folla di corpi e di piedi per soccorrere la giovane in evidenti condizioni di incoscienza.

Un episodio che ha lasciato l’amaro in bocca a tanti lettori che hanno commentato l’episodio con delle mail. Ve ne proponiamo una arrivata da chi era in quella strada, quella notte. “Quante volte si era detto che poteva accadere! Quante volte erano state denunciate le problematiche della sicurezza in via Seggio: all’Amministrazione, alla Prefettura, alle forze dell’ordine! Quante volte! Ma ora si è raggiunto il massimo!”.

“Com’è possibile – continua la mail – in una città civile vedere (come si è visto nella notte tra venerdì 14 e sabato15 giugno) un’ambulanza chiedere strada a sirene spiegate, per salvare la vita ad una persona, e non ottenerla? Com’è possibile in una città civile sapere che i nostri figli e quelli degli altri potrebbero sentirsi male e se per fatalità si trovassero nel posto sbagliato, nel momento di massimo affollamento di una strada, potrebbero correre seri rischi?”.

“Com’è possibile – chiede l’autore della mail – in una città civile non poter essere soccorso nelle tempistiche previste dall’urgenza perché non si permette ai soccorritori l’attuazione di un pronto intervento? Com’ è possibile in una città civile non rendersi conto che la ragazza soccorsa con grandi difficoltà logistiche dal 118 poteva essere un tuo congiunto, un tuo familiare o potevi essere proprio tu che non cedevi il passo all’ambulanza, ai soccorritori rendendo inaccessibile la strada? Come è possibile in una città civile sapere di essere cittadino di uno Stato di diritto, ma di non essere legittimato in termini di sicurezza e salute? Com’è possibile in una città civile che gli avventori dei locali notturni consumino per strada, anziché all’interno, creando, nell’eventualità di un’emergenza, intralcio ai mezzi di soccorso? Come è possibile in una città civile che si permetta di emettere musica a porte aperte, di notte, permettendo una concentrazione demografica in quei luoghi, degna del mercato di Shangai? Com’è possibile in una città civile non sapere con certezza se il locale sotto casa abbia o meno l’autorizzazione alla vendita dei superalcolici il cui abuso può creare seri problemi di sicurezza e salute?”.

“Personalmente – commenta il lettore – non ho risposte a queste domande ma so di fatto che ad Aversa tutto ciò è possibile”. “Però in questa scena del teatro dell’assurdo nessuno – conclude la mail – può stare più fermo ad aspettare il disgelo delle coscienze e il cambiamento. E’ il momento che il sindaco si muova, non con proclami e comunicati stampa ma con fatti. Altrimenti siamo messi male. Povera Aversa!”. Questo il contenuto della mail che giriamo al primo cittadino.

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