Parco Pozzi, una “trappola” per gli sportivi

di Antonio Arduino

 AVERSA. Parco Pozzi una maxi trappola per amanti dello jogging, una corsa definita leggera che tantissimi cittadini effettuano ogni mattina per mantenersi in salute.

Un dato di fatto, verificabile semplicemente passeggiando per i vialetti dell’area verde di via Saporito, creato dalle buche e discontinuità che ne ricamano l’asfalto, mettendo a dura prova piedi, caviglie e gambe dei tanti che per lo jogging mattutino, per prevenire incidenti possibili per il traffico automobilistico, alla strada preferiscono il parco. Dove, in realtà, gli incidenti avvengono, forse in percentuale maggiore, non solo per le condizioni precarie dell’asfalto che ricopre i viali.

A mettere a rischio l’incolumità di sportivi, bambini ed anziani sono anche i tanti giovani ciclisti che gareggiano sui rettilinei dei viali, sfrecciando a velocità da traguardo di tappa del giro d’Italia. Infischiandosene di tutto e di tutti, corrono liberamente per i vialetti, così come liberamente scorrazzano, sia pure con minore frequenza, giovani in moto. Approfittando dell’assenza di controllo non osservano le regole del vivere civile. Così accade anche che l’area verde si presenti come un immondezzaio, grazie al deposito di lattine, bottiglie, residui alimentari, sacchetti vuoti che dovrebbero essere depositati nei cestini o nei cassonetti presenti nel parco.

A rafforzare l’immagine di degrado offerta dall’area ci sono gli effetti del vandalismo, evidenziati da panchine danneggiate e dalla distruzione, ancora parziale, del tappetino anti urto presente nelle aree gioco destinate ai bambini, dai danni arrecati ai servizi igienici dove mancano anche le maniglie alle porte dei bagni. Eppure basterebbe attivare il posto di polizia municipale realizzato appositamente, dieci anni fa, che è stato funzionante per pochissimo tempo quale sede del nucleo ecologico.

Di certo la presenza di una divisa impedirebbe gli eccessi dovuti, forse, all’esuberanza dei giovani e darebbe un senso di sicurezza a donne, bambini ed anziani. Quanto ai vialetti sarebbe opportuno intervenire per ripristinarne l’integrità quanto prima. Meglio spendere degli euro oggi per prevenire danni fisici ai cittadini che spenderli domani per risarcirli, su ordine del magistrato, dopo che ne abbiano subiti, pagando anche le spese di giudizio. Il detto prevenire è meglio che curare vale anche in questa accezione.

Così sarebbe opportuno intervenire da subito, senza aspettare i tempi del piano triennale. Perché, come accade per i grossi interventi – vedi casa Cimarosa – per realizzare il recupero e la riqualificazione dell’area verde potrebbero essere necessari tempi biblici. Senza contare l’immagine di degrado offerta a chiunque entri nel parco.

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