Movida, “Sagliocco non puo’ riproporre l’ordinanza”

di Nicola Rosselli

 AVERSA. «Errare è umano, perseverare è da stolti e soprattutto in politica questo non è consentito».

A parlare Giampaolo Dello Vicario, vice presidente dell’amministrazione provinciale di Caserta, questa volta nella sua veste di consigliere comunale del Pdl (partito che sostiene la maggioranza di centro destra guidata da Giuseppe Sagliocco). Argomento del contendere la vicenda della sospensione da parte del Tar dell’ordinanza che regola(va) gli orari di chiusura dei locali della movida cittadina e regolamentava la diffusione della musica all’esterno degli stessi locali.

«Il nostro sindaco – ha continuato Dello Vicario – non può riproporre a cuor leggero un’ordinanza bocciata sonoramente dal Tar che ha anche condannato l’amministrazione alle spese processuali della fase cautelare. Noi come Pdl non possiamo condividere questo modo di fare. Bisogna mediare cercando di trovare una soluzione condivisa».

Insomma, all’indomani della sospensione della delibera da parte della magistratura amministrativa e della riproposizione da parte del primo cittadino di una analoga dove si ribadisce l’orario di chiusura dei locali della movida alle 2 delle notti di fine settimana, il caso si trasforma da amministrativo a politico.

Il capogruppo consiliare di Noi Aversani, la lista elettorale del sindaco, Rosario Capasso ha, da parte sua, cercato di attenuare i toni affermando: «Le decisioni dei giudici vanno rispettate. Quello che è certo è che, comunque, bisogna applicare il buon senso e cercare di trovare una soluzione condivisa che contemperi la tranquillità dei residenti con le aspettative economiche dei titolari dei locali».

«Una decisione quella del Tar – ha dichiarato il consigliere comunale del Pdl Gino Della Valle – che non sorprende. Avevo ritirato la mia mozione per dare vita ad una sorta di contratto per la notte, perché mi era stato assicurato un consiglio comunale monotematico che sto ancora attendendo, mentre vengono unilateralmente adottate alcune proposte di quella mia mozione. Il sindaco ha delle indubbie capacità politiche che possono servire per cercare di trovare una soluzione condivisa da tutti senza alzare barricate».

Più duro il commento dell’esponente del Pd Marco Villano secondo il quale «Siamo oramai al ridicolo. Non possiamo continuare a sopportare decisioni estemporanee spesso adottate solo per fare dispetto a qualcuno che ci sta antipatico. Essere il sindaco di una città di oltre 50mila abitanti richiede maggiore serietà e coerenza».

Sul versante sindacale da segnalare un comunicato congiunto di Ascom e Confesercenti con Franco Candia e Pina Giordano che, per fare chiarezza, ripercorrono le tappe della loro partecipazione alla decisione sull’orario di chiusura. «Il 31 gennaio di questo anno – affermano – siamo stati chiamati per discutere gli orari. L’Amministrazione presentò le sue proposte che sono quelle che poi hanno scaturito l’ordinanza, raccomandandoci di tener conto degli episodi che si erano verificati nei mesi precedenti. Le Associazioni, visto che gli orari ricalcavano le ordinanze degli anni precedenti, proponendo di posticipare la chiusura di un’ora nel periodo estivo e facendo presente che non era possibile vietare la musica all’interno dei locali alle ore 24, quindi come “mero passaggio burocratico” e non avendo altri suggerimenti dagli esercenti che nel frattempo si erano costituiti in altre forme associative, siglarono la proposta dell’Amministrazione. Questi sono i fatti accaduti, adesso che il Tar ha sospeso l’ordinanza prendendo spunto dalla limitazione della musica si va a cercare delle scusanti come se l’Amministrazione fosse stata indotta dalle Associazioni di Categoria a varare un’ordinanza simile».

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