La “Rousseau” porta in scena i personaggi aversani

di Redazione

 AVERSA. Grande successo per i “personaggi aversani”. Nel chiostro di San Francesco delle monache, gremito come non mai, i ragazzi della scuola J.J. Rousseau di Aversa, hanno portato in scena, con grande bravura nonostante la giovanissima età, i personaggi noti e meno noti che da tempo caratterizzano l’aversanità.

A prologo della manifestazione, lo scrittore e storico locale Antonio Marino con il direttore di Nerosubianco, Giuseppe Lettieri, hanno presentato il libro I tipi di un tempo che fu, testo a cui l’attore e regista teatrale Sasà Trapanese, volto noto del cinema, teatro e tv, si è ispirato per portare in scena i personaggi aversani, come Enricuccio o’ pezzente dal cuore d’oro, la toccante storia di Angelina e il suo forno, e Paolino bambinello nero che richiama la celebre canzone Tammurriata nera. Lo spettacolo è stato introdotto da una perfomance canora di Carlo Muccio, dal titolo “Tarantelle, villanelle e strambotti dell’Italia del Sud”.

Momento saliente della kermesse poi è stato quando sul palco è salita Italia Nicolardi la figlia del grande poeta musicista, autore di celebri melodie, E.A. Mario. Pseudonimo di Giovanni Ermete Gaeta, E.A. Mario è sicuramente uno dei maggiori protagonisti della musica partenopea ed italiana della prima metà del secolo scorso. Sue sono canzoni indimenticabili come Santa Lucia luntana, e appunto Tammurriata nera (scritta con il consuocero il grande giornalista e paroliere, autore di canzoni immortali come Voce e’ notte, Edoardo Nicolardi, poiché proprio sua figlia Italia sposò il figlio del giornalista napoletano) sino ad uno degli inni più amati dagli italiani, La legenda del Piave.

“Un momento toccante – dichiara Elena Turco direttrice della J.J.Rosseau – per rendere omaggio alla memoria di un grandissimo artista. Ma devo dire che i ragazzi si sono mostrati all’altezza della situazione, guidati con bravura ed estro da Sasà Trapanese, con splendide coreografia di Maria Grazia Ceparano. Ringrazio ovviamente don Pasqualino De Cristofaro, per averci dato la possibilità di utilizzare uno scenario monumentale davvero meraviglioso. Un grazie anche a Nicola De Chiara, cultore di storia locale, autore di libri su Aversa, che ci ha aiutati nella ricostruzione storica dei personaggi. Molte persone tra il pubblico non sapevano ad esempio la storia di donna Francesca De Paola, che prestò i soldi a Garibaldi per far ultimare l’Unità d’Italia.Far conoscere ai ragazzi e alle loro famiglie, Cimarosa, le cose belle di Aversa, della nostra terra, anche attraverso i personaggi minori. Questa era la finalità che ci siamo posti quest’anno e credo che l’obiettivo è stato pienamente raggiunto. Abbiamo, attraverso il teatro e la musica, fatto conoscere meglio ai giovanissimi nostri allievi la nostra città con l’auspicio che quando saranno più grandi, avranno maggior rispetto più di quanto l’hanno avuto le generazioni precedenti, per la loro e nostra terra”.

Insomma, “Attr…Aversa con noi un tempo che fu” non è stato il solito saggio di fine d’anno, ma un messaggio d’amore per Aversa, che sia da monito per tutti!

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