Rifiuti ingombranti, un lettore: “Qui l’incivilta’ inizia dalle istituzioni”

di Redazione

 SUCCIVO. Un nostro lettore, in una mail inviata in redazione, segnala la carenza del servizio di ritiro dei rifiuti ingombranti.

“Segnalo l’ennesimo disservizio che il Comune di Succivo pratica nei confronti dei cittadini. – si legge nella mail – Già da tempo in questo Comune il servizio raccolta differenzia funziona a singhiozzo rendendo vano l’impegno dei cittadini che differenziano i rifiuti. Oggi ho constatato a mie spese che un altro servizio è poco funzionale, quello del ritiro di rifiuti ingombranti mediante richiesta concordata. La scorsa settimana mi sono recato presso la casa comunale facendo richiesta, scritta, di poter far ritirare un divano. fornendo indirizzo, generalità, numero di telefono e dichiarando che sono in regola con il pagamento della Tarsu. Mi hanno assicurato che dovevo mettere fuori casa il rifiuto ingombrante la domenica sera tardi poiché il lunedì successivo, all’alba, il divano sarebbe stato ritirato”.

Ma il lunedì quel divano era ancora lì. Come racconta il nostro lettore: “Mentre mi reco al Comune per chiedere spiegazioni noto che per le strade ci sono altri rifiuti ingombranti accumulati sui marciapiedi. Dal Comune le voci sono contrastanti: chi sosteneva che i responsabili del ritiro quella mattina non hanno lavorato, chi invece rassicurava che sarebbe stato ritirato il prossimo lunedì. Un dirigente addirittura sosteneva che il servizio non era più attivo poiché l’azienda che lo espleta non viene pagata e lui si stava organizzando per nominare una nuova società ed entro sei mesi sarebbe andato tutto a buon fine”.

Intanto, quel divano resta sul marciapiedi e il nostro lettore ha deciso di collocarvi sopra un avviso, scusandosi con il vicinato e facendo una considerazione: “L’inciviltà in questo paese inizia dalle istituzioni, ecco il risultato”. Poi, nella mail, aggiunge: “Se le nostre terre, le nostre campagne sono piene di rifiuti ingombranti, oltre che a quelli tossici, probabilmente risulta più facile risolvere il problema in un altro modo. E i nostri amministratori sono complici”.

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