Pino Imperatore e “Gli Esposito” alla Spartaco

di Redazione

 SANTA MARIA CV. Dopo il successo di “Benvenuti in casa Esposito”, la famiglia pseudo camorrista più scalcinata del panorama letterario è tornata.

La compagnia di giro nata dalla fantasia di Pino Imperatore si è misurata con gli attenti lettori della Libreria Spartaco di via Martucci che, grazie al significativo contributo di Gianpaolo Graziano, hanno cercato di carpire i retroscena di “Bentornati a casa Esposito”.

La famiglia del rione Sanità dell’aspirante quanto improbabile camorrista Tonino Esposito è cresciuta. Cresciuta non solo di numero (in arrivo i gemellini ) ma, soprattutto, nella discrezione dei personaggi, nella narrazione del contesto, nell’impegno alla lotta culturale ai modelli mafiosi attraverso uno stile canzonatorio.

“Questo secondo lavoro-ha spiegato lo scrittore- è stato particolarmente impegnativo. Il successo,per una parte inaspettato, del primo racconto mi ha responsabilizzato a creare un sequel che non fosse solo la continuazione del primo: ho cercato di dare spessore ai personaggi e dare una svolta alla trama”.

Sebbene il tono dissacratorio e volutamente irriverente con cui il responsabile della Sezione Scrittura Comica del Premio “Massimo Troisi” ha accattivato il lettore sia stato mantenuto, non mancano in “Bentornati” colpi di scena ed eventi drammatici mutuati dalla realtà. Una scelta in controtendenza rispetto al passato? “No, la mia non è una scelta esclusivamente narrativa – ha ripreso Imperatore. Descrivere fatti inquietanti che coinvolgono i personaggi da me creati è frutto della necessità di rappresentare in tutta la sua becera crudeltà la camorra; di rendere giustizia, inoltre, a quelle che sono le vittime innocenti della violenza criminali. Circa mille hanno perso la vita; un numero maggiore di persone ha subito danni permanenti travolta dalla furia mafiosa”. Un racconto leggero, quindi, per affrontare tematiche gravose.

La sopraffazione fisica come unico mezzo di regolamentazione dei rapporti sociali, il peso della colpa, la solitudine di vittime ed aguzzini,l’innocenza e l’espiazione tardiva della colpa,le colpe dei padri e il ruolo di un presunto destino ereditario. “Il taglio umoristico e beffardo della narrazione esaspera fino al ridicolo la figura del camorrista- è intervenuto Graziano.Troppe volte la narrazione della criminalità organizzata spettacolarizza la figura dei suoi capi e delle loro gesta, creando un’aurea di fascino o ammirazione da parte dei più giovani. Testi dissacratori ed impertinenti come quello di Imperatore scalfiscano l’immagine dei boss mostrando chiaramente la loro meschinità e debolezza: sono l’ antidoto alla fascinazione del male”.

“Bentornati in casa Esposito” è già un successo. Lo dicono le classifiche di vendita, i progetti proposti all’autore per una rappresentazione scenica delle storia degli Esposito e l’impaziente attesa per il terzo capitolo. La prova del fuoco per uno scrittore” da cabaret letterario” come Imperatore è, tuttavia, il giudizio del pubblico. In tal senso,dai ragazzi del carcere di Nisida ai liceali presenti allo Spartaco, i giovani lettori hanno fatto proprio il messaggio di speranza e di cambiamento che il romanzo prospetta. Tra ampi sorrisi e qualche amara lacrima.

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