Comitato Renzi: “Si rispetti il mandato elettorale, no a inciuci”

di Redazione

 MONDRAGONE. I Comitati Renzi della provincia di Caserta ritengono che l’appoggio dei consiglieri democratici di Mondragone ad un governo locale con il sindaco Pdl Schiappa sia una iniziativa sbagliata e non percorribile né riproducibile.

“I cittadini di Mondragone – affermano – ci hanno delegati ad un compito di grande responsabilità, ossia di vigilare e di opporre una forte azione di contrasto e di controllo ad una maggioranza che è apparsa dal primo momento frazionata, litigiosa e per questo non capace di guidare un processo di cambiamento della città. Le dimissioni del sindaco Schiappa, ad un anno di distanza dalle elezioni, hanno dimostrando che l’assurda fine della nostra giunta Cenname era stata una grande responsabilità di quanti l’avevano procurata, ma non è divenendo parte di scontri che si autoalimentano nel centro destra a Mondragone e di cui anche noi siamo stati vittimache ci si riscatta da quella esperienza”.

“Siamo convinti che il gruppo dei consiglieri democratici di Mondragone ad oggi abbia dimostrato di rispettare il responso elettorale assai meglio di come e di quanto abbia fatto la compagine di Schiappa. La nostra incisiva azione di opposizione ha contribuito fortemente a smascherare il livello ed il profilo amministrativo di questa maggioranza, le cui contraddizioni,a noi ben note, scaturivano pienamente dal riflesso di quanto accaduto con la sfiducia che fu posta nei confronti dell’amministrazione Cenname”.

“Ma oggi il Partito Democratico a Mondragone rischia di tradire il volere degli elettori commettendo un grave errore politico,anche di natura etico-culturale, cercando invano di argomentare tutto con motivazioni di corto respiro e di improbabile efficacia.Si torni al voto, si restituisca la parola agli elettori e si chieda una scelta chiara per un governo responsabile a guida Pd. Gli inciuci non servono né al Partito né al governo delle città”.

“Siamo fortemente convinti che la pur sacrosanta autonomia dei circoli non possa comunque andare oltre i principi e l’ossatura identitaria del Partito democraticoe che l’eccezionalità che si è imposta a Roma,nelle realtà locali non possa e non debba consentire e legittimare accordi politici con il Popolo delle Libertà; né si può pensare così di rimuovere le cause di una nostra inconsistenza strategica, che ci vede perdenti puntualmente in ogni contesto locale”.

“Invece di rimuoverele cause e gli effetti delle sconfitte tentando alleanze con chi ci ha sconfitti o meglio che non siamo stati capaci di vincere, è semmai necessario porci con serietà il problema delle ragioni di queste innumerevoli sconfitte e avviarci in fretta alla ricostruzione di un Partito che ha bisogno di una classe dirigente rinnovata, autorevole e capace di dettare una linea chiara e coerente, che restituisca dignità e identità a questo partito”.

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