Terremoto in Emilia, un anno dopo. Napolitano si unisce al dolore

di Mena Grimaldi

 FERRARA. A un anno dal terremoto del 20 maggio 2012 l’Emilia Romagna, i centri colpiti dal sisma si preparano a ricordare. Una scossa di magnitudo 5,9 gradi, con epicentro Finale Emilia, sconvolse la vita degli emiliani.

Crollano i centri storici, le case, ma soprattutto i capannoni: l’anima del commercio emiliano. Il bilancio è pesante: muoiono 28 persone sotto le macerie e 300 restano ferite. Gli sfollati, 45mila. I danni ammontano a 13,3 miliardi di euro.

Dopo il ricordo lanciato domenica da Papa Francesco nella recita del Regina Caeli, domenica, dopo la messa di Pentecoste celebrata in Piazza San Pietro, anche il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha inviato un messaggio alle popolazioni colpite. Napolitano ha rivolto il suo partecipe pensiero “a quanti hanno subito gravi lutti e ingenti danni personali e materiali. Tragedie come questa infliggono una ferita al Paese intero che si deve ritrovare unito nel dolore e nel ricordo”.

“Desidero rinnovare il mio vivo apprezzamento per l’esempio di forza e di coesione offerto dalle popolazioni nel reagire alla sciagura e il mio ringraziamento ai tanti cittadini che spontaneamente accorsero in aiuto prestando il loro sostegno nei momenti più difficili con generosità e alto senso civico”, ha scritto il presidente della Repubblica. “Nella certezza che lo stesso spirito continuerà ad animare il processo di ricostruzione esprimo – ha concluso Napolitano – alle comunità colpite la vicinanza mia e di tutti gli italiani”.

L’Emilia Romagna, ad un anno di distanza, si prepara a tracciare anche i primi bilanci e le problematiche relative alla ricostruzione. “A frenare la ricostruzione – spiega Lalla Golfarelli responsabile divisione politiche locali Cna Emilia Romagna – c’è innanzitutto la mancanza di una legge sulle calamità naturali e la mancanza di esperienza nella gestione di un terremoto che avesse come riferimento una delle aree a più alta intensità produttiva e industriale”. Ma a pesareè soprattutto “la burocrazia italiana, le cui parti tradizionalmente non comunicano e che, nonostante vi sia una legge nazionale sulle decertificazioni, fatica ad accettare le autocertificazioni e i controlli ex post, come normalità”.

Anche la presidente della Camera, Laura Boldrini, sarà a Ferrara. “Sarò in Emilia per rendere omaggio alla memoria delle persone scomparse ed esprimere la vicinanza ai loro famigliari”, ha detto Boldrini che ha ringraziato tutti quelli che hanno lavorato, perchè “la loro azione ha fatto bene all’Italia intera, non solo nelle zone terremotate”.

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