Schettino: “Non abbandonai la Concordia”

di Mena Grimaldi

 GENOVA. Francesco Schettino, l’ex comandante della Costa Concordia, la nave naufragata all’Isola del Giglio nel gennaio scorso, è ritornato a parlare di quella terribile notte in televisione, intervenendo a Mattino Cinque.

Schettino, così come nelle precedenti interviste, continua a difendere il suo operato e, soprattutto, nega di aver abbandonato la nave.

“E’ stato fatto uno scempio dai mass media: è stata resa pubblica una telefonata che per me non aveva senso e, in modo molto pregiudizievole, capisco perché non sono state rese note nell’immediato all’opinione pubblica altre comunicazioni di soccorso, che avrebbero valorizzato sicuramente l’operato di un comandante in difficoltà”, dice Schettino.

“E’ stata scelta una telefonata che poteva essere sensazionale per far gridare allo scandalo l’opinione pubblica. Non ho paura del processo e neanche della galera. La verità da coraggio”.

Sulla sua responsabilità di aver abbandonato la nave Schettino ribatte: “Non ho abbandonato la nave, e lo ribadisco con forza e con decisione – prosegue il comandante – l’abbandono della nave è un atto volontario, quello che è accaduto è che la Concordia si è abbattuta e si è riversa su un fianco, quindi io, e le poche persone rimaste al ponte 3, siamo stati espulsi dalla nave. Io sono andato su quella scialuppa e l’ho sottratta alla presa della nave; diversamente, durante il progressivo sbandamento, la scialuppa sarebbe finita sott’acqua con tutti i suoi occupanti. Non avevo molte altre alternative: o buttarsi in acqua oppure, visto che c’era una lancia intrappolata, che senso avrebbe avuto non usarla? Bisogna raggiungere un risultato e il risultato è di aver sottratto una lancia all’inabissamento. Si è intuito che io avessi lasciato la nave, ma la cosa è esattamente al contrario”.

E sul fatto di non essere risalito a bordo dice: “Io non sono risalito a bordo perché mi era stata indicata la scala di prora a destra, forse presupponendo che la nave, partita da Civitavecchia e diretta Genova, avesse la prora per nord, ma forse loro intendevano poppa sinistra. Ho detto più volte che quella scala non la vedevo, ma non si è riusciti a fare chiarezza. Poi, sono stato contattato da alcuni rappresentanti della Costa che mi hanno detto di non risalire più a bordo, ma di delegare un’altra persona a farlo. Se fosse stato indicato con più chiarezza dove era ubicata la biscaggina, ovvero poppa sinistra, io, invece di fare il giro della prora, sarei andato più vicino. Non potevo capire né vedere cosa stesse accadendo dal lato di sinistra”.

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