Migliaia di multe cancellate a deputati, senatori e personaggi illustri

di Mena Grimaldi

 ROMA. Cittadini di “Serie A”, composti da personaggi illustri, deputati e senatori, e cittadini di “Serie B”, tutti gli altri. E’ quanto succedeva all’Ufficio contravvenzioni del Comune di Roma. Migliaia di multe e ricorsi cancellati ad un lista di cittadini “privilegiati”.

Le delicate indagini della Procura hanno portato all’arresto di Tiziana Diamanti e Angelo Vitali, due dipendenti dell’Ufficio. I due funzionari dei vigili urbani sono accusati di concorso in falso ideologico mediante soppressione di atti pubblici.

Ma al nome di chi, occupando posti di potere, ha osato chiedere l’annullamento delle contravvenzioni infatti sarà difficilissimo, se non impossibile, che salti fuori. “Non c’è modo di ricostruire nulla – spiegano gli inquirenti – perché ormai non esiste più la documentazione. Tutto è stato distrutto”.

A complicare l’inchiesta è la scomparsa del materiale cartaceo attraverso il quale gli investigatori potrebbero capire se le operazioni siano state condotte proprio per favorire un gruppo privilegiato di cittadini escludendoli dal pagamento delle contravvenzioni.

I due arresti, insieme ad altri impiegati, era addetta a esaminare i ricorsi e le multe delle “autorità”: auto blu e forze di polizia. Gli inquirenti intendono capire per quale motivo parte di quei ricorsi presentati per multe prese da deputati,personalità del Comune e consiglieri regionali siano stati annullati in modo irregolare.

Al momento, nelle mani dei pubblici ministeri ci sono le liste delle macchine a cui sono state elevate le contravvenzione poi sparite nel nulla. E dalla proprietà dei mezzi si è ricavato che si trattata di “auto blu” guidate da autisti stipendiati dallo Stato. Quale deputato, senatore o alto funzionariofosse in macchina al momento della multa è un dato che gli inquirenti ancora ignorano.

L’unica a rendere dichiarazioni interessanti è stata proprio la Diamanti che, durante, l’interrogatorio ha ammesso di aver fatto sparire i verbali, ma solo dopo aver ricevuto ordini dall’alto.

Gli inquirenti, dunque, ora dovranno capire chi fosse a dare ordini. E grazie proprio a questa sua confessione che la donna, 50 anni, ha a ottenuto gli arresti domiciliari.

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