Maltempo, neve e freddo: torna l’inverno al Nord

di Redazione

 ROMA. Ancora freddo e neve sull’Italia. Bisognerà aspettare giugno inoltrato per vedere un po’ di sole, e anche se domenica ci sarà qualche schiarita.

È il parere degli esperti, secondo cui la situazione di questi giorni è decisamente anomala.

Il calendario segna primavera, ma il nord è ripiombato in un clima invernale: cime imbiancate in Valtellina e Liguria, acqua alta a Venezia, lago d’Iseo a rischio esondazione e Giro d’Italia costretto ad annullare la tappa di venerdì. La Lombardia è la regione più colpita dal maltempo con temperature in picchiata anche nei capoluoghi. Nel Bergamasco coltre bianca oltre i 1.500 metri e la temperatura ha toccato i -10 gradi centigradi a Foppolo. Ha nevicato in Valle Camonica, al passo del Tonale a circa 1800 metri di quota. Fitte nevicate poi sopra gli 800 metri, pioggia sul fondovalle e temperature in picchiata su tutta la provincia di Sondrio. Cime delle montagne imbiancate sopra i mille metri e temperature invernali anche nel Comasco. Nuove, possibili precipitazioni nevose nel weekend, più probabili sulle alpi Orobie e sulle Prealpi, con il limite delle nevicate stimato attorno a 1300-1500 metri.

Circa cinque centimetri di neve sono caduti stamani all’Abetone (Pistoia), con una temperatura che nel corso della mattinata non ha superato i due gradi. La polizia municipale informa che adesso le strade sono libere da neve e percorribili senza difficoltà. Nevicata anche sul Monte Amiata in provincia di Grosseto.

“Per vedere qualche cambiamento bisognerà aspettare la prima decade di giugno – spiega Gianpiero Maracchi, climatologo dell’università di Firenze -. Una stagione così si vede ogni 100-150 anni. Non solo questi giorni, ma tutta la primavera ha visto dei fenomeni inusuali. Questo dipende dalle correnti sopra il polo Nord, ancora in configurazione invernale, che riescono a spingere l’aria fredda fino al Mediterraneo, mentre invece di solito in questo periodo al massimo si spingono sul nord Europa”.

D’accordo Daniele Berlusconi, meteorologo di 3Bmeteo.com: “Nel corso della giornata di domenica la perturbazione tenderà ad allontanarsi verso levante – spiega – la ferita aperta da questa discesa fredda avrà ripercussioni anche sulla prossima settimana, quando altre perturbazioni percorreranno lo stesso canale depressionario, colpendo soprattutto il Nord Italia”. Previsione confermata anche da ilmeteo.it: “L’inizio della prossima settimana sarò soleggiato – spiega Antonio Sanò – ma nuove perturbazioni sono in agguato”.

Con l’ultima ondata di maltempo che ha colpito dopo il nord anche il centro Italia sale attorno al miliardo di euro il conto complessivo dei danni, dei maggiori costi e delle perdite produttive provocate all’agricoltura italiana da una primavera impazzita che ha già tagliato di oltre il 30% i raccolti delle principali produzioni del nord Italia. È la Coldiretti che chiede di avviare le procedure per la dichiarazione dello stato di calamità naturale per i territori più colpiti, a tracciare il primo bilancio degli effetti del maltempo nelle diverse regioni.

In migliaia di aziende agricole è andato perduto il lavoro di un intero anno e non c’è raccolto al nord che non sia compromesso, dal pomodoro al riso, dalle patate alla frutta, dalla soia al mais fino al fieno con gravi problemi per l’alimentazione degli animali ma il calo delle temperature fa aumentare anche i costi del riscaldamento delle stalle negli allevamenti di polli, suini e conigli.

“Siamo di fronte ad una calamità naturale senza precedenti”. Così, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha commentato la situazione metereologica di queste settimane. “Voglio ampliare la richiesta di stato di calamità a tutto il Veneto e non fermarmi solo ai comuni colpiti qualche giorno fa dall’alluvione”, ha annunciato Zaia. “Se continuerà così sotto il profilo agricolo sarà veramente produzione zero per fine 2013. Speriamo che il mese di maggio, che l’anno scorso nelle stesse giornate ci dava 31 gradi e oggi appena 10, cambi definitivamente e ci faccia vedere il sole e il caldo tipici della primavera e dell’estate”, ha concluso il governatore del Veneto.

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