Letta: “Abbiamo 18 mesi di tempo per le riforme”

di Mena Grimaldi

 ROMA. “Quella di oggi è una occasione da cogliere fino in fondo”. Lo afferma il premier Enrico Letta nel suo intervento alla Camera nel corso del dibattito sulle riforme.

Letta parla di “dovere necessario” dopo i diversi segnali che hanno dato i cittadini italiani e le numerose occasioni perse in molti anni.

“Napolitano chiese al Parlamento di esprimersi con il linguaggio della verità legato alla necessità non rinviabile, con la crisi drammatica della politica. Non è immaginabile che si continui facendo finta di niente che si finga di fare le riforme, di litigare sulle riforme da fare non combinando nulla”.

“E’ molto importante che ci sia con chiarezza il senso dell’urgenza e quindi il senso del tempo. Non si può cominciare oggi un percorso dai tempi indefiniti. Servono tempi certi, 18 mesi per me sono un tempo giusto”, dice il premier.

“Non può iniziare oggi un percorso – sostiene il presidente del Consiglio – dai tempi indefiniti: sarebbe la cosa peggiore, darebbe l’idea che siamo punto e da capo, a svolgere un esercizio che poi non porterà a niente. Dunque “dobbiamo darci 18 mesi, sono un tempo che ritengo sia quello giusto, non può essere successivo. Ovviamente e’ un percorso complesso, ma dobbiamo fare bene e presto”.

Le riforme istituzionali sono una delle “più importanti riforme strutturali che l’Italia può fare” perchè attualmente il Paese “non ha istituzioni che lo rendono capace di decidere, ed essere capaci di decidere è il primo tema all’ordine del giorno”.

Parte, ribadisce il premier, un “processo costituente che coinvolgerà tutti e che rafforzerà la centralità del Parlamento”. “Se non sarà cosà – ammonisce – se ci sarà una inconcludenza comune il governo non potrà che trarne le conseguenze”.

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