Intercettazioni, il Pdl torna all’attacco con il testo di Alfano

di Mena Grimaldi

 ROMA. Ha riacceso già i dibattiti e, probabilmente, andrà ad infiammare ulteriormente i rapporti Pd/Pdl la proposta di Enrico Costa, capogruppo del Pdl in commissione Giustizia, che ha deciso di depositare una proposta di legge identica al testo Angelino Alfano sulle intercettazioni.

Una “priorità” per il partito di Silvio Berlusconi e una scelta di tornare alla carica sulle intercettazioni che coincide anche con la richiesta inviata alla Giunta per le autorizzazioni della Camera da parte del gip del Tribunale di Roma, Elvira Tamburelli, per l’autorizzazione all’ascolto di conversazioni telefoniche di Denis Verdini (ora senatore e coordinatore del Pdl) e degli ex parlamentari del partito di Berlusconi Nicola Cosentino e Marcello Dell’Utri, nell’ambito dell’inchiesta sulla P3.

Già nella scorsa legislatura il ddl creò non pochi problemi tra i vari partiti, per poi arenarsi alla Camera nel 2011.

“Il mio testo è identico a quello che era stato presentato dal governo Berlusconi ed è una scelta politica – chiarisce Costa all’agenziaDire- .Proprio ieri, nell’Ufficio di presidenza della commissione, ho chiesto che sia data la priorità a quei provvedimenti che erano già stati approvati da una parte del parlamento, in primis le intercettazioni e la responsabilità civile dei magistrati, in materia di giustizia”.

Due già le repliche di alcuni esponenti del Pd. “Il tema delle intercettazioni non è certamente una priorità nell’ambito delle importanti riforme che attendono i cittadini per l’efficienza della Giustizia”, spiega Anna Rossomando, deputata Democratica della Commissione Giustizia.

Ancora più duro il commento di Felice Casson: “Sulle intercettazioni telefoniche il Pdl vuole arrivare allo scontro”.

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