Ilva, arrestato il presidente della provincia di Taranto

di Redazione

Gianni FloridoTARANTO. Tentata concussione per costrizione e concussione per induzione. Sono i reati per i quali, mercoledì mattina, sono stati arrestati il presidente della Provincia di Taranto, GianniFlorido, l’ex assessore provinciale all’ambiente Michele Conserva, l’ex responsabile dei rapporti istituzionali dell’Ilva Girolamo Archinà (già in carcere dal novembre del 2012).

Ai domiciliari l’ex direttore generale della Provincia, Vincenzo Specchia.Secondo gli inquirenti, Florido, Conserva ed Archinà (che avrebbe fatto da regista occulto per le nomine in Provincia al fine di favorire l’Ilva), sono accusati di aver fatto pressioni (minacce di licenziamento o allontanamento dall’ufficio) sull’ex dirigente provinciale all’ambiente, Luigi Romandini, invitandolo ad assumere atteggiamento di generale favore verso l’Ilva in merito alle richieste presentate dall’impianto siderurgico in materia ambientale ed a firmare “a vista” autorizzazioni anche in assenza delle condizioni di legge e senza esame approfondito delle pratiche. Romandini si rifiutò, in particolare, di firmare l’autorizzazione all’esercizio per la discarica di rifiuti speciali “Cava Mater Gratiae” poiché, a suo avviso, mancavano le condizioni di legge e per questo fu rimosso dal suo incarico.

Anche il successore di Romandini, Ignazio Marrone, riferiscono gli investigatori, sarebbe stato indotto dalle pressioni diFloridoe Conserva (sempre con la regia di Archinà) a firmare le autorizzazioni per la discarica per rifiuti speciali dell’Ilva, nonostante avesse ripetutamente fatto notare impedimenti tecnici e giuridici all’accoglimento dell’istanza dell’azienda.

“Florido, Conserva e Specchia – si legge nelle cento pagine dell’ordinanza firmata dal gip Patrizia Todisco – operando in piena unità di intenti, hanno rivelato una inquietante, forte inclinazione comportamentale ad asservire il pubblico ufficio, i pubblici poteri rispettivamente esercitati, al conseguimento di obiettivi di favore economico a beneficio di determinati soggetti (ovviamente, non di soggetti qualunque…), in spregio dei principi di buon andamento e di imparzialità della pubblica amministrazione”.

Secondo il giudice è del tutto evidente il vantaggio economico che l’Ilva spa avrebbe conseguito con il rilascio della agognata autorizzazione all’esercizio della discarica Mater Gratiae, poiché così evitava i costi onerosi del trasporto e dello smaltimento dei rifiuti pericolosi all`esterno del siderurgico.

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