Fondi Pdl, Fiorito condannato a 3 anni e 4 mesi

di Mena Grimaldi

 ROMA. Franco Fiorito, l’ex capogruppo del Pdl alla regione Lazio, è stato condannato a 3 anni e 4 mesi per peculato.

Condanna avvenuto con rito abbreviato. Il pm aveva chiesto 5 anni. Il gup di Roma, Rosalba Liso ha stabilito, inoltre, l’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni.

Fiorito era era accusato di essersi appropriato di oltre un milione di euro dai fondi del gruppo regionale del Pdl: fondi che avrebbe prima dirottato su conti correnti personali e solo recentemente restituito alla Regione Lazio. Con questa condanna l’ex tesoriere non dovrebbe più tornare in carcere.

“Ritorno in politica? Adesso no, no, e ancora no. Mi metto a fare il filantropo. Io quei soldi non li ho rubati, sia chiaro. Per questa vicenda ho fatto fin troppo carcere”, è stato questo il primo commento alla condanna di Fiorito che ha già scontato nel carcere di Regina Coeli 5 mesi. Per sua stessa ammissione, Fiorito tornerà a vivere nella casa ad Anagni.

“Vivo vicino casa di mia madre, lei ha bisogno di assistenza, è malata – ha raccontato lasciando il tribunale -. Questi ultimi mesi sono stati difficili”.

“Quei soldi mi sono stati assegnati tramite delibera – aggiunge Fiorito – Abbiamo dimostrato documenti alla mano, di non aver commesso alcun peculato. Speriamo che la sentenza venga ribaltata in appello”. A contestare la sentenza il legale di Fiorito, Carlo Taormina.

“La sentenza non è corretta tecnicamente perchè sulla base della giurisprudenza attuale i fatti contestati non rientrano nella fattispecie del peculato”.

“Un primo obiettivo, comunque, l’abbiamo raggiunto -aggiunge il penalista -: quello di trattare questa vicenda come qualsiasi altra perchè l’intenzione dell’accusa era quella di trasformare Fiorito in un capro espiatorio. Per quanto riguarda coloro che si trovano in condizioni ben peggiori – ha proseguito il penalista, riferendosi alla posizione di altri ex consiglieri regionali chiamati in causa dallo stesso Fiorito per le ‘spese pazze’ alla Pisana – nulla si vede ancora all’orizzonte”.

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