Disaccordo tra Grillo e grillini per le spese della diaria

di Mena Grimaldi

 ROMA. E’ scontro all’interno del Movimento 5 Stelle, dove da una parte il leader Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio hanno invitato, tramite email, i loro parlamentari a devolvere l’eccedenza tra indennità e stipendio a onlus e tenersi “5 mila euro lordi”.

Dall’altra, invece, gli eletti del M5S sembrano non avere alcuna intenzione di fare a meno completamente della diaria.

“Si dovrà agire secondo coscienza”, hanno detto gli eletti. Perciò, dopo aver rendicontato le spese, saranno i deputati a 5 Stelle a decidere quanto rendere della diaria parlamentare secondo, appunto, coscienza.Per risolvere la “bagarre”, i grillini, come nel loro stile, hanno indetto un referendum sul loro blog.

Secondo l’Agi, il referendum che si è concluso domenica sera, ha avuto circa 130 partecipanti su 163 parlamentari del M5S. Il 48,48% ha votato in favore della diaria completamente trattenuta dall’eletto, il quale deve stabilire – secondo coscienza – quanto rendere. Per la “rendicondazione pura”, e cioè “quanto spendi e quanto trattieni”, si è pronunciato il 36,30%, mentre il 5,30% indicherebbe di stabilire un limite di spesa per macro aree da confermare poi in una nuova assemblea dei gruppi.

Sulle spese della diaria, i grillini si esprimeranno nuovamente durante la settimana. La questione, dunque, sembra non essere finita qui.

Un parlamentare ha diritto a 3.500 euro di diaria per le spese di mantenimento a Roma, anche per chi ci vive. Poi 3.960 euro, 4.180 per i senatori, per i collaboratori. Mille euro circa per gli spostamenti in taxi e quindi 3.098 all’anno per il telefono.

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