Cooperative, l’opposizione interroga il sindaco sul diritto di proprieta’

di Antonio Taglialatela

 GRICIGNANO. Torna in auge la questione della nuda proprietà dei terreni situati nelle vicinanze della cittadella Us Navy di Gricignano.

A tal proposito, il gruppo di opposizione “Giovani per Gricignano”, composto dai consiglieri Vittorio Lettieri e Vincenzo Santagata, ha presentato un’interpellanza per chiedere all’amministrazione Moretti “quale intendimento ha sull’argomento, considerato che la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà è ancora di attualità”.

La vicenda riguarda i 150 appartamenti per i quali la società “Gricignano 7” (rientrante nel “Consorzio per Gricignano”, realizzatore della cittadella Us Navy, e dunque nella sfera dei Coppola), dopo aver costruito in diritto di superficie, aveva chiesto l’acquisizione della nuda proprietà. L’allora amministrazione guidata da Andrea Lettieri, padre dell’attuale consigliere di opposizione Vittorio, prima dello scioglimento aveva deliberato la volontà politica di cedere i terreni, anche se la società fece un passo indietro ritenendo “incongruo” il prezzo fissato dal Comune. Poi la stessa “Gricignano 7” ci aveva riprovato con la commissione straordinaria che però aveva chiesto prima il parere dell’Avvocatura di Stato. Da quest’ultima giungeva un netto “no”, come si evince dalla relazione con cui il ministro degli Interni, Annamaria Cancellieri, concesse una proroga di sei mesi alla triade prefettizia, fino all’agosto 2012.

In particolare, i consiglieri Lettieri e Santagata ora chiedono, sulla base di indiscrezioni che parlerebbero di una volontà del Comune di voler cedere il diritto di proprietà, se l’attuale sindaco Andrea Moretti sia ancora contrario a tale cessione, come da suo voto contrario espresso all’epoca in cui sedeva tra i banchi dell’opposizione.

LA VICENDA. Unavicenda abbastanza complessa, per la quale occorre fare un salto nel passato, fino agli anni ‘90. Nel 1994 il Comune di Gricignano, allora retto dallaseconda amministrazioneMoretti, approvò il programma costruttivo, presentato dal “Consorzio per Gricignano”, in cui, oltre all’intervento di edilizia convenzionata, era previsto l’insediamento dei militari della marina degli Stati Uniti d’America su una superficie di 815.338 metri quadri per complessive 3600 unità abitative.

Dieci anni dopo, il 25 febbraio 2004, periodo della prima amministrazione Lettieri, venne approvato il “riassetto del programma costruttivo”, presentato dal Consorzio, con il quale il Comune e lo stesso Consorzio convenivano di modificare il programma costruttivo. Iniziò dunque la costruzione, in diritto di superficie (senza la piena proprietà dei terreni), delle cosiddette “cooperative” nella zona adiacente alla Us Navy da parte di diverse società consorziate, tra cui la “Gricignano 7”.

Poi, il4 novembre del 2008, nel pieno della seconda amministrazione Lettieri, fu deliberata la possibilità di trasformare il diritto di superficie (già acquisito dai concessionari dei lavori) in diritto di proprietà, con la cessione, appunto, della nuda proprietà alle cooperative. A quel punto si creò una profonda frattura all’interno della maggioranza Lettieri: da una parte, il “gruppo del sindaco” che riteneva necessaria questa operazione per evitare il dissesto finanziario del Comune, chiamato ad estinguere un debito di 1 milione e 644mila euro riguardante lo sforamento del Patto di Stabilità e gli arretrati con l’Acquacampania, relativamente alle acque di depurazione, nonché ad estinguere alcuni mutui; dall’altro i cosiddetti “scissionisti” della maggioranza (poi passati all’opposizione nell’estate 2009 e poi rientrati nell’orbita dell’ex maggioranza alle ultime amministrative del 2012) che chiedevano un parere tecnico-legale prima dell’approvazione definitiva. La vicenda portò anche alle dimissioni del sindaco, poi ritirate nella seduta del 4 novembre 2008, quando la maggioranza (rinfoltita da ben tre arrivi dall’opposizione) all’unanimità approvò la delibera.

Iniziaronoa girare voci su un dietrofront del consorzio, che considerava esosa la cifra al metro quadro stabilita. Dal Comune nessuna conferma o smentita, e la vicenda finì nel dimenticatoio.

Nel gennaio 2011, a distanza di due anni, arrivò la richiesta della società “Gricignano 7”, che intanto aveva stipulato la convenzione con il Comune di Napoli proprio in forza di quella delibera, nonostante la ritenesse “incongrua”. E dall’ultima deliberazione dei commissari finalmente si venne a sapere cosa accadde dopo quel 4 novembre 2008: venne confermato che il 6 marzo 2009 il Consorzio comunicò al sindaco che i soci ritenevano “non in linea con la normativa” le valutazioni svolte per il calcolo delle somme dovute per la cessione del diritto di proprietà, e che quindi non confermò l’adesione a quanto deliberato.

Ma quanto avrebbe dovuto guadagnare il Comune dalla vendita della proprietà? Anche su questo punto vi sono delle incertezze, poiché nel 2008 si parlò di 44 euro al metro quadro che, calcolati per 530mila metri quadri oggetto di vendita, facevano circa 23,3 milioni di euro. Resta il fatto che quella delibera non è stata mai revocata (nonostante fossero scaduti i termini previsti) e in tal modo si è consentito alla società consorziata di partecipare alla gara con il Comune di Napoli.

Tra l’altro, come si evince dalla relazione del Ministero dell’Interno (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale), da cui è scaturita la proroga alla commissione straordinaria di ulteriori sei mesi (fino all’agosto 2012), la stessa società di costruzioni sarebbe debitrice di somme (in corso di quantificazione) al Comune di Gricignano, nell’ambito di un accordo dilatorio al tempo intercorso con la precedente ditta concessionaria del servizio di accertamento e riscossione dei tributi.

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