Siria, Assad: “Arrivati missili russi”

di Mena Grimaldi

 DAMASCO. Freddo, soddisfatto, apparentemente tranquillo, il presidente siriano Bashar al-Assad ufficializza l’arrivo dei missili russi nel corso di un’intervista alla tv al-Manar, l’emittente del movimento sciita libanese di Hezbollah.

La Siria ha già ricevuto il primo carico di missili S-300 a lungo raggio inviati dalla Russia e presto ne riceverà altri.

Proprio i miliziani di Hezbollah stanno “invadendo” la Siria, secondo quanto denunciato dal capo di Stato maggiore del comando unificato dei ribelli siriani, Selim Idriss, che in un’intervista alla Bbc ha detto che oltre settemila combattenti di Hezbollah hanno preso parte agli attacchi condotti contro la città di Qusayr, al confine con il Libano.

Anche il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius aveva denunciato il ruolo di Hezbollah a fianco delle truppe di Bashar al-Assad a Qusayr, stimando la partecipazione dei miliziani libanesi in tremila-quattromila unità. Lo stesso Dipartimento di Stato americano ha chiesto il ritiro immediato di Hezbollah dalla Siria, definendo la loro presenza “estremamente pericolosa”.

Il generale Idriss ha quindi lanciato un appello alla comunità internazionale tramite la Bbc: “Stiamo morendo. Per favore, venite ad aiutarci”.

Quello che serve, ha spiegato, sono armi necessarie “a difendere i nostri cittadini”. Perchè nella battaglia di Qusayr, ha detto, l’Esercito libero siriano ha schierato poco meno di 1.500 uomini dotati solo di armi leggere.

Ora il rischio è che se la città cadrà in mano alle forze di Assad si assisterà a un nuovo “massacro”, considerato che oltre 50mila civili sono intrappolati a Qusayr.

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