Danza, workshop di Ismael Ivo al centro Arabesque

di Redazione

Ismael IvoCASERTA. Da dieci giorni, presso la sede della associazione “Arabesque”, diretta da Annamaria di Maio, uno dei più noti coreografi internazionali, il brasiliano Ismael Ivo, già per otto anni direttore della Biennale di Venezia Danza, sta conducendo un workshop con circa 20 giovani danzatori.

Quasi tutti i danzatori sono campani e alcuni di essi provengono dalla Provincia di Caserta. I migliori di loro andranno a prendere parte alla compagnia Arabesque dance company denominata anche “Les danseurs napolitains” come affettuosamente li chiama il noto coreografo.

I protagonisti del nuovo spettacolo di Ismael Ivo dal titolo Mishima debutterà in prima mondiale presso il Museo Nazionale di Pietrarsa a Portici nell’ambito della sesta edizione del Napoli Teatro Festival Italia promosso dalla Regione Campania e dalla Fondazione Campania dei festival. Il debutto è previsto per il 15 e 16 giugno, successivamente lo spettacolo inaugurerà la stagione Estiva del Ravello Festival.

L’Associazione Arabesque, nell’intento di promuovere la cultura della danza nella nostra provincia, coproduce lo spettacolo con il Napoli Teatro Festival Italia, organizzando oltre al workshop formativo una residenza artistica che vede i danzatori vivere nella nostra città, impegnati tutti i giorni, con Ismael Ivo, l’allestimento dello spettacolo.

La residenza artistica intende: sperimentare una modalità di lavoro nuova che si basi su un laboratorio e residenza volta alla formazione dei danzatori e preparazione dello spettacolo, da organizzarsi attraverso la realizzazione delle seguenti attività e nel rispetto di specifiche tempistiche; realizzare un progetto ideato a valorizzare il sistema di danza e danzatori del territorio campano, attraverso il coinvolgimento di soli danzatori nati o residenti nella Regione Campania; affidare il lavoro di preparazione e formazione a coreografi di chiara fama capaci di orientare il lavoro dei giovani danzatori; contribuire alla formazione di una compagnia regionale che faccia emergere la qualità dei danzatori campani, più delle volte costretti ad emigrare all’estero per trovare lavoro; Rinverdire la tradizione coreutica di terra di lavoro che ha dato i Natali a non pochi danzatori professionisti (Giuseppe Picone ne è un esempio) per fare di Caserta la sede stabile di una siffatta attività di perfezionamento e produzione.

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