Camorra, omicidio padre pentito: condanna bis per killer di Imposimato

di Redazione

 CASERTA. Sono stati condannati all’ergastolo Raffaele e Pietro Ligato, padre e figlio, per un omicidio commesso nel 2000 a Pignataro Maggiore, nel casertano.

La vittima era Raffaele Abbate, padre del collaboratore di giustizia Antonio, ex affiliato al clan Ligato-Lubrano. Raffaele Ligato era stato già condannato al carcere a vita per l’omicidio di Franco Imposimato, fratello del giudice Ferdinando che nel 1983 stava indagando sulla banda della Magliana e stava scoprendo che proprio a Roma, dove era giudice istruttore, si rifugiava sotto falso nome il mafioso Pippo Calò.

Abbate venne ucciso per vendetta nei confronti del pentito che stava svelando i segreti del clan. A emettere la sentenza i giudici della corte di Assise del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presidente Giuseppe Provitera, dopo una lunga camera di consiglio.

Raffaele e Pietro Ligato, detenuti al 41 bis il primo a Milano, il secondo a Novara, sono condannati come mandanti ed esecutori dell’omicidio. L’avvocato difensore dei due, Carlo De Stavola, aveva sostenuto che non ci fosse la prova scientifica che a commettere l’omicidio fossero stati proprio i due congiunti in quanto la scena del crimine era stata inquinata da un sopralluogo delle forze dell’ordine.

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